Imprenditori stranieri ottimisti per l'ambiente d'investimento cinese
  2010-10-14 20:57:38  cri

In un momento in cui le prospettive dell'economia mondiale presentano ancora fattori di incertezza, è vero che l'ambiente d'investimento della Cina sta peggiorando, come dicono taluni? Dopo 30 anni di rapida crescita, l'economia cinese potrebbe rallentare o no? Nel programma economico di oggi, parleremo dell'ambiente di investimento cinese.

Nella seconda decade di settembre, si è tenuta a Tianjin, città costiera nel nord della Cina, la riunione annuale del Forum sull'economia mondiale 2010 (4° Forum estivo di Davos). Il Forum estivo di Davos, tenutosi per quattro edizioni in Cina, è ormai diventato una delle più importanti conferenze sull'economia a livello mondiale, così come il Davos invernale in Svizzera.

Il tema de forum è stato "Promozione di una crescita sostenibile", e la Cina e la sua trasformazione economica in corso sono stati indubbiamente gli argomenti più seguiti. Durante i lavori di tre giorni, molti argomenti discussi al forum vedevano la Cina come protagonista, per esempio "Le multinazionali in Cina", "Innovazione autonoma cinese" e "Riconsiderazioni sul vantaggio competitivo cinese". I dirigenti delle multinazionali e gli esponenti politici presenti alla Forum ritengono che nel lungo periodo futuro, la Cina continuerà ad essere la regione con più energie dinamiche. Eckhard Cordes, presidente e CEO del gruppo tedesco Metro, ha affermato che, in qualità di terza potenza mondiale nella vendita al dettaglio, Metro continuerà ad aumentare gli investimenti in Cina:

"Sono venuto in Cina centinaia di volte, ed ogni volta davanti allo sviluppo del Paese mi sono sempre sentito rinvigorito. Il nostro gruppo è entrato in Cina nel 1996: entro la fine del 2010 la catena toccherà i 50 punti vendita. Per la fine dell'anno, a Shanghai, apriremo il nostro primo negozio in territorio cinese specializzato in elettronica, secondo al mondo nel suo genere. Tutti i membri del consiglio d'amministrazione ed io abbiamo piena fiducia nel futuro cinese."

Anche le imprese islandesi, pur soffrendo delle conseguenze portate dalla crisi economica, in Cina hanno trovato nuove opportunità sui progetti a nuove energie, compresi quelli che sfruttano l'energia geotermica. Durante il Forum di Davos, il presidente dell'Islanda Olafur Ragnar Grimsson ha tenuto una conferenza stampa illustrando l'efficace cooperazione tra i due Paesi

"La nostra Islanda è un paese lontano e piccolo, ma abbiamo cooperato con la Cina su molti importanti problemi globali, soprattutto nei settori di energie pulite, il monitoraggio sismico. Ci troviamo in un mondo complicato ed in continuo cambiamento. Se si vogliono i cambiamenti ed il progresso, Cina ed Islanda troveranno nuove modalità di cooperazione."

Nel passaggio da grande Paese produttivo ad uno di carattere innovativo, c'erano timori stranieri per un eventuale cambiamento della sua politica di attrazione dei capitali esteri. Presenziando alla discussione con gli imprenditori del Forum, il premier cinese Wen Jiabao ha affermato che alcune questioni più discusse ultimamente, come l'innovazione autonoma e la proprietà intellettuale, non sono state completamente malintese delle aziende straniere, ma sono anche frutto delle politiche poche chiare. Il premier ha messo in risalto che la Cina si dedica da sempre nella creazione di un ambiente aperto ed equo per l'investimento estero e presta alta attenzione alla tutela della proprietà intellettuale.

"Tutte le aziende registrate legittimamente in Cina sono cinesi. Tutti i loro prodotti sono di fabbricazione cinese, anche i loro prodotti innovativi sono di creazione cinese. Le aziende a capitale straniero, purché registrate in Cina, possono godere del trattamento nazionale, i cui prodotti sono considerati e trattati al pari di quelli delle aziende ad investimento estero e di joint-venture nell'acquisto governativo cinese."

L'affermazione di Wen Jiabao ha rassicurato gli investitori stranieri. David Jin, managing director ed amministratore delegato del Boston Consulting Group, ha dichiarato di non aver osservato nessun segnale che dimostri l'indebolimento della tendenza d'investimento verso la Cina.

"E' chiarissima l'analisi del premier Wen sulle opportunità e le sfide che la Cina ha affrontato negli anni precedenti e avrà di fronte in futuro. I nostri clienti hanno fiducia nel mercato cinese. Non abbiamo visto alcun indebolimento della tendenza d'investimento verso la Cina; al contrario, abbiamo registrato un continuo ingresso di capitali esteri in Cina. Il mercato cinese rimarrà importantissimo per le aziende straniere ancora per molto tempo."

In realità, anche le statistiche confermano l'opinione di David Jin. Tra le aziende del Global Fortune 500, ne sono arrivate in Cina più di 470. Fino alla fine del luglio scorso, la Cina ha assorbito un totale di 1050 miliardi di USD in investimenti esteri, occupando il primo posto da 18 anni consecutivi nei Paesi in via di sviluppo.

David Michael, senior partner, managing director ed amministratore delegato del Boston Consulting Group, ritiene che nel prossimo decennio l'importante opportunità della crescita economica globale consisterà nella crescita delle città dei mercati emergenti: in questo ambito, la Cina è una componente non trascurabile, poiché il suo processo di urbanizzazione ed il consumo interno potranno creare molte opportunità di business.

"Dal punto di vista generale, nutro piena fiducia nello sviluppo sostenibile dell'economia cinese, che sarà guidata dalla ricerca di uno sviluppo equilibrato e dalle politiche per stimolare il consumo. Attualmente il consumo interno della Cina occupa soltanto il 36%, molto meno del 60% di molti Paesi al mondo. Pertanto, il consumo interno giocherà un ruolo importante nel processo di ricerca di uno sviluppo economico equilibrato. Certamente si presenteranno nuove sfide, come la riforma della previdenza sociale, sanitaria, finanziaria ecc. La futura crescita economica che stiamo mettendo in evidenza, proviene dalle città dei mercati emergenti, per cui se le multinazionali vorrano ottenere successo, dovranno trovare opportunità in città piccole e medie, non nelle metropoli."

Le economie emergenti, compresa la Cina, saranno un importante terreno strategico di investimento a lungo termine delle multinazionali. Dal "Rapporto sugli investimenti mondiali 2010-2012", pubblicato dalla Conferenza delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo all'inizio d settembre, risulta che la Cina occupa il primo posto tra le destinazioni più attraenti per l'investimento. Nel prossimo passaggio dallo sviluppo quantitativo all'innalzamento qualitativo, le multinazionali avranno ottime opportunità al pari delle aziende locali.

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