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La Cina aperta ha attirato sempre più stranieri per turismo, business ed anche come sede di vita. La diversità di esperienze ha permesso loro diversi tipi di conoscenza del nostro paese. Ai loro occhi, com'è la Cina? Oggi vi presenteremo un reportage speciale della serie "La Cina ai miei occhi", che vi illustrerà una Cina ancora più vera, sul tema "Il testimone della riforma e apertura Alban Yung".
Il francese Alban Yung vive e lavora in Cina da 23 anni. Il suo nome cinese, Weng Aibai, è piuttosto difficile da leggere, ma anche il suo nome francese Alban Yung non è così francese, e fa intravedere delle origini asiatiche. Forse è anche il motivo della sua scelta di venire in Cina. All'inizio voleva solo capire questo antico paese orientale, senza immaginare che ci sarebbe vissuto per più di 20 anni, vedendo con i suoi occhi i grandi cambiamenti seguiti alla riforma e apertura cinese.
"La Cina di oggi è cambiata moltissimo rispetto a 20 anni fa. Nel 1984, appena arrivato, a Beijing c'erano pochissimi edifici alti e poche auto per strada, era veramente il regno delle biciclette! Al tempo nella città c'era solo un albergo in joint-venture, il Jianguo, appena aperto. Tutti gli stranieri alloggiavano nei pochi alberghi loro riservati: Beijing Hotel, Xinqiao Hotel, Peace Hotel e Minzu Hotel. Allora i francesi erano pochi, e la cerchia era ristretta, quindi tutti si conoscevano. Oggi è del tutto diverso, è impossibile conoscere tutti i francesi presenti, perché sono troppi. Faccio un esempio, nel caso del ricevimento in occasione della visita in Cina del nostro presidente, non possono essere invitati tutti i francesi di Beijing. La velocità di modernizzazione della Cina è incredibile, con una vitalità che nell'Europa attuale è difficile percepire. Mi sembra di essere in un paese giovane, il cui sviluppo economico ha una velocità incredibile."
Dal 1984, quando è arrivato in Cina, Alban Yung ha lavorato alla banca Paribas per 9 anni, passando poi alle banche BNP e SG. Nel 2003 ha lasciato il settore bancario, iniziando una nuova attività alla Commissione Francia-Cina, che gli ha permesso di conoscere in modo più approfondito la Cina. La commissione, fondata nel 1979, tiene ogni anno in Cina un importante forum economico presieduto da leader francesi di alto livello come l'ex- premier Raymond Barre e l'ex- presidente Valery Giscard d'Estaing. Inoltre ogni anno la commissione organizza una tavola rotonda dei sindaci delle grandi e medie città dei due paesi. La commissione ha anche aperto uffici a Chengdu, Shenyang e Xian. Alban Yung è il principale responsabile degli uffici, ed il suo ultimo incarico è stato l'apertura del nuovo ufficio di Xian. Egli afferma che come un' importante città dell'ovest della Cina, Xian presenta molte superiorità negli ambiti aereonautico e delle nuove tecnologie, per cui la scelta della commmissione di aprirvi un ufficio mira ad aiutare le grandi imprese francesi ad entrare nel mercato dell'ovest della Cina.
Parlando del primo mercato nel mondo, quello cinese, Alban Yung ha una propria opinione. Egli ritiene che anche se il mercato cinese presenta molte particolarità, non è detto che sia molto diverso da quello degli altri paesi, per cui impegnandosi a conoscerlo e ad adattarvisi, ci si può creare nuovi spazi. Il mercato cinese presenta enormi potenzialità, il che attira l'attenzione globale, per cui come vincere nella concorrenza è un'importante sfida per le imprese francesi. Alban Yung, impegnato da anni negli affari commerciali tra Cina e Francia, e che quindi ha una ricca esperienza in merito, ci ha detto:
"E' naturale e anche normale che le imprese e le banche francesi incontrino delle difficoltà nell'entrare nel mercato cinese, ma è un problema che esiste per tutti i mercati. Rispetto ai mercati degli altri paesi, quello cinese non è poi così diverso, ma ha le proprie particolarità, per cui occorre impegnarsi per adattarvisi. Evidentemente gli investitori devono rispettare le regole del mercato e fare delle buone ricerche in materia, lo stesso che per entrare nei mercati degli altri paesi. I punti comuni sono ancora molti, occorre scegliere dei buoni partner e sedi di investimento, ecc. Insomma occorre impegnarsi a fondo per adattarsi alle condizioni locali. Una delle responsabilità della nostra commissione è proprio aiutare le imprese francesi che intendono entrare nel mercato cinese, aiutandole ad evitare le tortuosità del passato, e a fare meno sbagli."
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