Zhang Huide, il missionario della Serie A
  2016-01-05 16:07:46  cri

La sua voce portò per la prima volta il calcio italiano nelle case dei cinesi. Ecco chi era il decano dei telecronisti sportivi della Cctv.

Il pechinese Zhang Huide è stato traduttore dall'italiano, giornalista e commentatore calcistico. Il fatto eccezionale è che, in un'epoca in cui la diffusione delle informazioni era ancora lenta, Zhang sia riuscito a presentare alla Cina, con immagini vivide ed un umorismo inconfondibile, la leggendaria Serie A italiana, plasmando con la sua voce una memoria indelebile nella mente di milioni di tifosi cinesi.

Ritrasmessa in Cina dalla Cctv, la Serie A degli anni Novanta resta indimenticabile per i tifosi cinesi. Ancora oggi la "troika" composta dai commentatori Song Shixiong, Zhang Lu e Zhang Huide è impressa nel cuore di tutti. Zhang purtroppo è deceduto a Pechino all'inizio di quest'anno. Per ricordare il "missionario della Serie A" abbiamo incontrato sua figlia, Zhang Lu.

Corrispondente in Italia di Radio Cina Internazionale, a partire dal 1982 Zhang Huide visitò il Belpaese più volte, per lavoro e per ricerca. A proposito della vita all'estero del padre, Zhang Lu ricorda: «svolgeva il suo lavoro in Italia con grande serietà, e il suo periodo di permanenza gli lasciò una profonda impressione. In Italia papà aveva molti amici: in un'occasione, trovandosi ad alloggiare nei pressi di un monastero, ebbe modo di conoscere alcuni religiosi e di discutere con loro dell'antica cultura latina, da lui molto apprezzata e di cui potè così approfondire grandemente la conoscenza. Erano gli anni Ottanta, in Cina non si sapeva molto dei culti religiosi occidentali: per questo, dopo il rientro, mio padre decise di continuare le ricerche nel campo. Era un segno del suo amore per la cultura».

Campioni del mondo

È nel 1982 che Zhang viene sedotto dal calcio. Proprio mentre si trova in Italia per lavoro, la Nazionale vince i Mondiali di Spagna. Zhang vede le partite in televisione e benché non abbia mai giocato a calcio ne rimane stregato. Intuisce pure le potenza del fascino che questo gioco poteva avere per il pubblico cinese. Da quel momento in poi, la minuziosa ricerca di Zhang sul calcio italiano non conosce tregua.

Raccontando della trasformazione di Zhang Huide da "profano" a esperto del pallone, Zhang Lu ci spiega che conversando con funzionari e gente comune il padre si imbattè un settore interessante, le scommesse sul calcio: "Negli anni Ottanta in Cina non esisteva alcuna forma di gioco d'azzardo, mentre in Italia molti sessantenni e settantenni giocavano regolarmente la schedina ed una vincita di anche sole diecimila lire aveva il sapore di una vittoria personale. Perché il totocalcio appassionava tanto gli italiani? Mio padre iniziò le indagini spinto da questa curiosità. E poi il tifo per la Coppa del mondo 1982.... con i cori per le strade, i festeggiamenti frenetici, il canto dell'inno nazionale prima delle partite....ne rimase davvero incantato!».

Un telecronista tranquillo

Negli anni Novanta la Serie A era in testa ai ranking mondiali: buona parte dei campioni dell'epoca giocava in Italia. In Cina le dirette televisive della Serie A attiravano decine di milioni di tifosi. Internet non esisteva ancora e la conoscenza del calcio italiano all'altro capo del mondo era ancora limitata. Per diffondere la passione tra il pubblico cinese la responsabile delle trasmissioni sulla Serie A della Cctv, la signora Ha Guoying, ricorse al protagonista della nostra storia. A partire dal 1991 quella tv invitò Zhang Huide a coprire l'incarico di commentatore delle trasmissioni sulla Serie A.

Ha Guoying ricorda così quelle telecronache: «All'epoca dei media tradizionali il signor Zhang fu un ponte tra i cinesi e il calcio italiano. Parlava bene l'italiano e gli piaceva molto il calcio, telefonava ai suoi amici italiani del mondo calcistico ogni settimana per raccogliere notizie sulla Serie A, che subito diventavano patrimonio del pubblico cinese. Diventò un personaggio unico, in grado di regalare telecronache che alimentavano la passione dei tifosi cinesi».

Diventato famoso in Cina, Zhang si mise a tenere lezioni sul calcio italiano in oltre venti università, a Pechino e nel resto del paese. Divenne editorialista e commentatore per diverse rubriche di calcio, poi consulente e direttore di giornali, riviste e siti web. «La notorietà che lui acquisì – spiega ancora la figlia Zhang Lu – non portò alcun cambiamento nella nostra vita, che rimase tranquilla come lo era sempre stata. La sua celebrità non è stata fonte di problemi, né abbiamo mai usato il nome di papà per trarne beneficio e questa è una cosa che mi ha sempre riempito d'orgoglio, ho la coscienza pulita. Nel decennio in cui papà faceva le telecronache della Serie A mi portò solo una volta ad assistere alla diretta della Cctv, per soddisfare il mio piccolo desiderio di vedere da vicino come veniva messa in onda la trasmissione. Scattammo una foto, una sola, che conserverò per sempre. Ricordando quegli anni poi, un grande ringraziamento va a mia madre, che nel periodo di notorietà di mio padre lo appoggiò sempre e fece sentire la sua vicinanza a tutte le mogli i cui mariti lavoravano all'estero. I miei genitori si amarono e stettero insieme per 47 anni».

1 2
Focus
Social Media

Riviste
Eventi
© China Radio International.CRI. All Rights Reserved.
16A Shijingshan Road, Beijing, China. 100040