Fei: cari amici, state ascoltando il programma musicale condotto da Xiangfei e da Massimo. Massimo, Sai comporre musica?
Massimo: Sai, Xiang Fei, da qualche tempo, faccio parte di un gruppo musicale e abbiamo già iniziato, tutti insieme, a comporre della nostra musica.
Fei: So anche che pratichi la calligrafia cinese. Potresti raccontarci qualche storia riguardo il tuo studio di quest'arte?
Massimo: Una storia che in questo momento mi viene in mente, ha proprio a che fare con il Daodejing. Qualche hanno fa, guidato dalla mia insegnante di calligrafia, ho iniziato a copiare il testo del Daodejing scritto da un famoso calligrafo di epoca Yuan, Zhao Mengfu. Ricordo proprio che la mia insegnante, insisteva sulla necessità dell'esercizio costante per riuscire ad entrare „in contatto" con l'autore dell'opera, e in questo modo carpirne lo spirito.
Fei: In effetti, l'esecuzione artistica può essere considerata come una forma di comunicazione tra l'esecutore e la sua fonte d'ispirazione. Tu, con il pennello, come esecutore, puoi considerare la calligrafia o l'opera di qualche grande maestro come una fonte da cui trarre ispirazione. In un certo senso, possiamo dire che quello che tu scriverai sarà creato dal dilalogo tra te e quel grande maestro. È vero? Un po' complicato. Haha! Che ne pensi?
Massimo: non credo che quello che hai detto sia complicato, Xiang Fei, anzi penso proprio che sia particolarmente vero, sia quando si scrive in calligrafia, studiando delle opere di calligrafi importanti, sia in ambito musicale, quanto si esegue un pezzo di un musicista che ci piace o, forse in modo ancora più speciale, quando si compongono dei pezzi musicali ispirati anche a delle opere letterarie, come è avvenuto nel caso di Ulan.
Fei: Allora, torniamo alla nostra protagonista di oggi, Ulan. Ha dichiarato di essersi molto commossa mentre componeva la musica per il "Daodejing". Sentiamo insieme cos'ha detto.
Ulan: Nel corso della mia lettura del testo e della composizione della musica, sono riuscita a comprendere in modo più profondo i sentimenti di Laozi mentre creava questa grande opera. Lui voleva comunicare all'umanità il concetto che aveva percepito, ossia il "Dao". Tuttavia, il "Dao", appena si cerca di spiegarlo, non è più, ma se non lo si spiega, le persone non possono comprenderlo. Per questo motivo, in quel momento, lui avrà percepito un grande senso di sconfitta. Io potevo comprendere questo suo senso di sconfitta, e al contempo mi sentivo fortunata per essere riuscita a percepire queste cose, e questo mi ha molto commosso.
Fei: Cari amici, ecco a voi una canzone italiana interpretata da Ulan, "Stanotte, nessun dorma".
Fei: Massimo, ti ricordi di una domanda che mi avevi fatto quando ti parlavo di Ulan e della sua musica?
Massimo: sì. Questo fatto di aver creato della musica per accompagnare le parole del "Daodejing" mi ha particolarmente incuriosito. Il Daodejing non è certamente un testo di facile comprensione, e aver composto dei pezzi musicali che riescono ad adattarsi a questo tipo di testo è certamente qualcosa di molto particolare.
Fei: Hai ragione, e in più ti dico Ulan ha composto queste musiche molto velocemente. Ha impiegato quasi due giorni per una canzone.
Massimo: Certo, per me è stata particolarmente veloce!
Fei: Personalmente, e in questo caso, a me piace considerarla, più che una compositrice, un registratore, perché l'opera di Laozi contiene già, al suo interno, una dimensione musicale. Sentiamo cosa ci ha detto Ulan si questo tema.
Ulan: L'antica musica cinese ha le proprie regole. In Cina i nomi delle note sono cinque: "Gong", "Shang", "Jue", "Zhi", "Yu", e mancano le note corrispondenti del "fa" e del "si". Tuttavia io non ho composto la mia musica seguendo completamente le regole antiche. Noi viviamo in un'epoca moderna, quindi vorrei scrivere musica con metodi moderni, e aggiungendo qualche elemento di modernità; purtroppo però quest'ultima non può essere troppo distante dall'origine del Daodejing. In effetti, in questa grande opera, è come se già esistessero melodie e musiche, ad esempio, nella frase "Dao ke dao, fei chang Dao", è già presente una certa metrica. Per questo, nella composizione delle 16 canzoni, ho seguito il ritmo originario del testo. In un certo senso, posso dire che non sono io ad aver creato la musica, ma che l'ho già trovata all'interno del testo di Laozi. Più che un "creatore", sono un "registratore", e solo comprendendo bene e profondamente il testo di Laozi, è possibile comporre la musica e trasmetterla meglio al pubblico.
Massimo: Sai Xiang Fei, le tue parole mi hanno fatto molto pensare a quanto la celebre sinologa francese, Isabelle Robinet, ha detto sulla "musicalità" del Daodejing, nel suo libro "Storia del Taoismo". La Robinet, infatti disse che la forma, in qualche modo, poetica e scandita di questo testo "suggeriva che potesse acquisire una forza incantatrice - attraverso la ripetizione ritmica di formule che rinforzano una pratica, e che fosse destinato ad essere cantato e memorizzato come è avvenuto presso alcune sette religiose". Dunque credo sia possibile affermare che il lavoro di Ulan si inserisca alla perfezione nel solco storico di quest'opera e in quella che è la sua forma naturale.
Amici ascoltatori, ecco a voi un altro pezzo musicale ispirato al Daodejing, e interpretato da Ulan.
Fei: Cari amici, state ascoltando il programma musicale condotto da Xiangfei e da Massimo. Oggi parliamo di una cantante cinese che ha composto della musica per uno dei più famosi testi classici cinesi, il "Daodejing". Nell'intervista, Ulan ha ci detto che il nucleo di Daodejing, scritto da Laozi, consiste di due elementi: il primo è il "Wu wei", che letteralmente significa "non agire", e che in senso profondo sottolinea l'intenzione di evitare ogni azione che vada contro la natura e il naturale fluire del Dao; il secondo concetto coincide con l'idea di armonia, aspetto molto importante nei rapporti tra diverse etnie e nazionalità. Massimo, hai qualche riflessione da condividere con noi su quello di cui abbiamo parlato oggi?
Massimo: Per quanto riguarda l'argomento di cui abbiamo parlato oggi, certamente l'aspetto più interessante e per certi versi paradossale è il concetto di Wu Wei, del "non agire", che appena letto - e in un giudizio veloce e superficiale - può sembrare arrendevolezza e disinteresse per quanto avviene nel mondo. In realtà – cito le parole di un'altra sinologa francese Anne Chen – attraverso il non-agire si cerca di spezzare il cerchio della violenza, astenendosi dall'aggredire di rimando per non cadere nella spirale dell'escalation senza fine e, in definitiva, per rendere l'aggressione inutile. Questo avviene perché Laozi parte dalla costatazione che la forza finisce sempre per ritorcersi contro sé stessa. Questo concetto introduce ad un altro paradosso: la debolezza come vera forza e soprattutto, come segno di vitalità, poiché ciò che è apparentemente debole è in realtà forte perché morbido, flessibile e aperto al mutamento.
Sono certo che se ci fosse più diffusamente la possibilità, la volontà e la pazienza di riflettere su questi concetti espressi nel Daodejing, tutti noi potremmo beneficiarne.
Fei: In effetti, Ulan ha detto di aver ricevuto un gran beneficio dalla lettura del Daodejing e dalla musica che ha composto perquest'opera, che considera essere un patrimonio di tutta l'umanità. Quest'anno, terrà anche un concerto a Milano per introdurre le sue opere al pubblico italiano.
Massimo: Questa sarà certamente un'ottima opportunità. Quest'anno l'Esposizione Universale si sta tenendo a Milano, e nell'ambito di questo evento, tutto il mondo ha gli occhi puntati sull'Italia. Anche Ulan, cogliendo questa occasione, avrà certamente la possibilità di presentare la sua opera ad un pubblico molto, molto più ampio.
Fei: Certo, e inoltre un aspetto interessante è quello di riconoscere l'importanza e l'utilità della filosofia di Laozi nella società di oggi, poiché favorisce l'illuminazione dell'anima. Ulan mi ha spiegato che oggi noi viviamo in un mondo particolarmente materialista, che la tecnologia e l'industria rendono più facili diversi aspetti della nostra vita, e che per questo, sfortunatamente, diverse persone prestano più attenzione alle gioie esteriori o al godimento, e perdono la loro direzione. Ulan ha consigliato la lettura dei testi di Laozi, necessari per tornare ad uno stato di calma che consente di riflettere sulla propria vita, sul proprio lavoro, ritrovando la pace interiore. Sentiamo insieme cos'ha detto Ulan.
Ulan: Spero che quando sarò in Italia per esibirmi, potrò far ascoltare e comprendere al pubblico italiano il "Daodejing". Penso che quest'opera classica sia come il fluire di un fiume che può influenzare un numero sempre maggiore di persone, fino ad arrivare, pian piano, a tutta l'umanità. Se un giorno ogni persona avrà letto il Daodejing, il mondo sarà molto più pacifico. Quest'anno andrò in Italia per un concerto, e spero che, cogliendo quest'opportunità, potrò contribuire alla diffusione della cultura cinese attraverso la mia musica, e costruire un ponte per una comunicazione culturale tra Cina e Italia.
Massimo: Sono d'accordo. Personalmente credo che gli italiani possano considerare molto interessanti le opere di Ulan, grazie alle quali, forse, più persone inizieranno a conoscere e a leggere il Daodejing.
Fei: Molto bene; auguriamo allora grande successo ad Ulan per il suo concerto a Milano. Ciao a tutti da Xiangfei.
Massimo: e da Massimo.