M:Ciao Xiangfei, e ciao a tutti gli amici ascoltatori.
F:Ho riflettuto a lungo sulla preparazione di questo programma. Il tema di oggi ha a che fare con una band, di nome "Eco".
M:Molto interessante! In cinese c'è un detto che recita così "Yù yīn rào liáng, sān rì bù jué", ossia "la musica era finita da tre giorni, ma la melodia ancora aleggiava sulle travi del soffito" Sarebbe bellissimo se il suono di una musica potesse ancora fluttuare nell'aria per tanto tempo!
F:La scelta di questo nome è dovuta anche al grande sogno che caratterizza questa band. Ciò che loro vogliono fare, è creare un linguaggio musicale completamente nuovo, moderno, e dal carattere cinese, basandosi sulle diverse caratteristiche geografiche della Cina, un paese che possiede un profondo patrimonio e culturale, e partendo dalla ricerca della perfetta combinazione degli elementi musicali e ritmi cinesi. Quindi, la band "Eco" ha fatto suo il desiderio che la musica tradizionale cinese sia in grado di avere una risonanza nell'epoca contemporanea!
F:Cari amici, il pezzo che avete appena ascoltato è la Danza del popolo di Yao, una minoranza etnica che vive nel sud della Cina, ed è adattata e interpretata dalla band "Eco". Massimo, che ne pensi?
M:Credo che gli "Eco" abbiano fatto un ottimo lavoro. Riprendere e riadattare della musica tradizionale cinese alle esigenze e al gusto contemporaneo è certamente un importante segnale di vitalità per questo tipo di musica, credo un tempo diretta solo ad un pubblico ristretto, e che ora esercita un fascino sempre crescente anche sugli stranieri. Parlando di me e della mia passione per la Cina, posso dirti che la musica ha sempre costituito una finestra importante da cui osservare il tuo paese, e godere dei suoi diversi aspetti culturali. Gli strumenti musicali tradizionali cinesi hanno, per noi occidentali, un suono diverso e sono in grado di riprodurre un atmosfera per noi esotica e misteriosa. Credo che gli Eco si stiano muovendo in una direzione interessante e sono sicuro che, con il tempo, un pubblico sempre maggiore, anche all'estero, sarà in grado di apprezzare il loro lavoro.
F:Alla fine dell'anno scorso, ho intervistato il cantante principale degli "Eco", Liang Huamin; mi ha parlato della creazione e dello sviluppo della band, e del suo progetto musicale. Da tempo avrei voluto assistere dal vivo ad un loro concerto, e l'11 aprile, al bar Jianghu, finalmente si è presentata l'occasione. La loro performance è stata meravigliosa, e in modo particolare in particolare i loro strumenti musicali sono numerosi e ricchi. Per creare un effetto adeguato, hanno utilizzato perfino una paletta da scopa. Massimo, sono sicura che andassi ad ascoltarli dal vivo, resteresti molto soddisfatto.
M:Ne sono certo anch'io Xiangfei. Personalmente, a me piacciono molto i musicisti e le band che sanno attingere al loro patrimonio di cultura tradizionale per cercare nuove vie di epressione. Rispecchiano un po' un principio che ho sempre amminato e condiviso, ossia quello che è possibile percorrere artisticamente qualsiasi strada dopo essere entrati in contatto con gli aspetti più profondi della propria cultura. La conoscenza e la consapevolezza delle nostre proprie radici ci rende più solidi e pronti ad intraprendere qualsiasi tipo di viaggio.
F:Massimo, anche anche tu suoni, vero? So che suoni benissimo la chitarra! Allora, quali sono le tue impressioni sulla musica cinese?
M:Per quanto riguarda i miei gusti musicali, Xiangfei, posso dirti che normalmente ascolto più musica occidentale, tuttavia in passato ho avuto diverse volte l'occasione di ascoltare anche della musica cinese, sia tradizionale che contemporanea. Per quanto riguarda quest'ultima ho potuto apprezzare delle canzoni che forse oggi, a voi giovani potrebbero sembrare un po' datate.
F:Dunque, quali sono i cantanti cinesi, che hai apprezzato di più?
M:Ne ho apprezzati diversi, anche se forse quello che ho ascoltato di più è Qi Qin, un cantautore taiwanese celebre soprattutto tra la metà degli anni '80 e '90.
F:Sì è un cantante in gamba! Puoi consigliare ai nostri amici ascoltatori una canzone che ti ha colpito?
M: Ce ne sono almeno due che ascoltavo spesso, nel 1998, quando sono arrivato in Cina per la prima volta: (si lu – Via della Seta) e (xuanya - precipizio).
F:La Band Eco è stata fondata nel 2007. Nel 2009, ha ottenuto il premio di pioniere "Ritmi cinesi" tra l'elenco dei gruppi musicali della regione dell'Asia-Pacifico. Nel 2014, ha organizzato un tour nazionale intitolato "Com'è il ritmo del sogno della Cina", basato sulle diverse caratteristiche geografiche del paese, dove si fondono diverse culture, patrimoni storici e origini popolari. La band intende raggiungere la combinazione perfetta degli elementi musicali cinesi con il ritmo, e rompere così lo schema che vede la musica cinese moderna dipendente da quella occidentale.
La band è in cerca di una direzione che possa consentire loro di superarsi e di svilupparsi; è alla ricerca di una svolta completa grazie alla quale potrà adottare un linguaggio musicale completamente nuovo, moderno e dalle caratteristiche cinesi, e costituire uno stile musicale radicato sul territorio cinese.
F:Oggigiorno, "ritmo cinese" è una parola molto diffusa in Cina; naturalmente, questo ha uno stetto rapporto con lo sviluppo dell'economia del paese. Cos'è però il ritmo cinese vero e proprio? Massimo, se ascolti una canzone, sei in grado di dire sei in grado di dire subito se si tratta di un motivo cinese? Naturalmente, qui non parliamo del testo delle canzoni.
M: Chiaramente sì, soprattutto se si tratta di musica tradizionale, che si basa sull'uso di strumenti che hanno un timbro particolare, che i nostri strumenti occidentali non hanno.
F:Io non sono esperta di musica, tuttavia, dai materiali che ho raccolto di recente, mi sembra che sia possibile distinguere se un pezzo musicale è cinese o meno dal tipo di strumenti adoperati, dalla metrica musicale e dal modo di interpretare la canzoni. Dal punto di vista degli strumenti, quelli tradizionali cinesi sono sempre unici e tipici. Ci sono, ad esempio, il flauto, lo erhu, il pipa, lo sizhu (strumento musicale tradizionale cinese a cordi e di bambù) , lo Huqin, la cetra, il flauto e il tamburo. Dalla metrica musicale, si può vedere come la scala pentatonica, una scala composta da cinque note, sia alla base della musica cinese. In Cina si usano cinque diversi "modi" che si ottengono suonando la pentatonica, partendo da un grado differente, che prendono il nome di: gong, shang, jiao, zhi e yu, che sono pari a 1 2 3 5 6.
Per quanto riguarda le modalità del canto, le opere tradizionali sono tipiche rappresentanti. Ormai, sono non pochi i cantanti di musica pop alla ricerca di uno sviluppo della musica tradizionale cinese. La band Eco, di cui parliamo in questo programma, si dedica allo sviluppo e all'innovazione degli strumenti musicali e della metrica.