La raccoltà del tè (2)
  2013-04-25 16:20:30  cri

Stamattina, sveglia alle cinque e partenza alle sei per la raccolta del tè. Prima, però, in cucina ci aspetta una colazione di "zongzi", involtini di riso glutinoso, carne suina e funghi alla salsa di soia in lunghe foglie di canna, preparati ieri sera dalla signora Chen. Per strada, molte donne con delle ceste di vimini legate in vita, dirette come noi alle piantagioni di tè. Accanto allo stagno, alcune anziane lavano i panni, parlando e ridendo, mentre vicino due cani si azzuffano gioiosamente per un pezzo di bambù.

Il lavoro di raccolta, che si fa in piedi, è molto duro: le siepi, a contatto fra loro, sono impregnate di rugiada, per cui ci si inzuppa subito, inoltre bisogna fare attenzione agli sbalzi del terreno, che scende e sale all'improvviso. Si scelgono le foglie più tenere in cima agli arbusti, di un colore verde tenero, la situazione ideale sono due foglie già aperte ed una chiusa, dal profumo intenso e delicato. Noi abbiamo operato nel fondovalle, su arbusti di tè di una quarantina d'anni, mentre sui monti accanto ce ne sono di secolari, che danno un tè molto profumato. I contadini però ora privilegiano la qualità Longjin 43, appena sviluppata dagli esperti, che permette un raccolto con un anticipo di una settimana rispetto alla Festa del Qingming: il tè compare prima sul mercato, e questo vuol dire un maggiore guadagno per loro!

La raccolta è un'esperienza unica: la morbidezza, il verde tenero e il profumo delle foglioline, il canto degli uccelli, il rigoglio delle siepi e degli alberi intorno, le risate delle raccoglitrici, e la musica dell'opera locale Yue dei loro registratori, con cui si tengono compagnia, creano un'atmosfera indimenticabile.

Alla raccolta del tè segue la stabilizzazione col calore, che permette al tè di mantenere il suo bel colore verde e la forma allungata delle foglioline. Questo per il tè Longjin, perché altri tipi di tè verde vengono invece arrotolati o ridotti in forme diverse.

Il processo ora è meccanizzato, ma fino a una quindicina di anni fa era del tutto manuale, il che implicava delle pentole di ferro da arroventare sul fuoco, sulle cui pareti si passavano le mani per appiattire e far tostare le foglioline, il che creava delle bolle e bruciature senza fine sulle mani. Ora si adoperano delle macchine elettriche che, nella prima fase, a 280 gradi di calore, asciugano le foglioline, nella seconda, a 180 gradi, le appiattiscono, e nella terza separano le foglie resistenti da quelle troppe tenere e imperfette, che formano il "chamo" (tè in polvere). Fra una fase e l'altra, le foglioline vengono passate al settaccio, così da eliminare quelle vecchie e imperfette.

La raccolta si effettua al mattino e la stabilizzazione col calore il pomeriggio, il che vuol dire che in aprile i coltivatori di tè non hanno un momento libero. Quest'anno manca anche la manodopera: il 6 aprile infatti, appena iniziata la raccolta, una forte brinata ha rovinato la maggior parte dei germogli, per cui i raccoglitori dell'Anhui ingaggiati dai locali se ne sono tornati a casa. Quindi la signora Chen, presso cui abitiamo, ogni giorno parte all'alba e ritorna al tramonto, fermandosi solo un'oretta per il pranzo: dice che non ha un momento da perdere!

Dopo l'esperienza di oggi, di fronte ad un fragrante bicchiere di tè verde, non mi fermerò più alla sensazione poetica del tè, ma ricorderò sicuramente la fatica di questa donna, che frequenta le piantagioni di tè sin dall'infanzia. Mi dice che a sette anni ha cominciato a intrecciare la base delle gerle di canna per il tè, e a dieci sapeva già fabbricarle completamente. A sedici è entrata nella brigata di produzione diventando raccoglitrice di tè e guadagnandosi il suo primo stipendio, una gran cosa per lei che proveniva da una famiglia povera e molto numerosa. Si è sposata a vent'anni, ha avuto due figli, e quando il maggiore ha avuto 27 anni, col lavoro suo e del marito, è riuscita a costruire una villetta in modo che potesse sposarsi, dove ora vivono insieme, accudendosi a vicenda. Una vicenda semplice, ma significativa del grande cambiamento in atto nella società cinese: da case di frasche e argilla a villette di mattoni a tre piani, dai sentieri sterrati del villaggio ai viali di Beijing, dove la signora Chen e il marito sono stati da poco per turismo, per la prima volta nella loro vita. La Cina che progredisce emerge anche in questo piccolo villaggio fra i monti...

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