Avevo come vicino un anziano molto ricco. Colpito da una malattia, costui invitò un mago a pregare davanti ad una divinità che trasmise a sua volta al malato la seguente istruzione: "Se riuscirai a salvare diecimila esseri viventi, preghierò il Dio Supremo di guarirti e farti vivere a lungo!" L'anziano acconsentì.
Fece quindi cacciare animali sulle colline, catturare uccelli nei boschi e pescare nei laghi. Procurartisi diecimila esseri viventi, lo riferì alla divinità e lasciò libere le prede. In realtà quelle traumatizzate dalle trappole, dalle reti e da altri strumenti di caccia invasero la campagna e le valli. Alcune persero perfino un'ala e altri un piede e così via. Il giorno seguente l'anziano morì.
Il figlio si recò dal mago, chiedendogli fra le lacrime: "Può forse ingannare anche la divinità?" Il mago gli chiese perchè facesse questa domanda e il figlio del morto raccontò l'accaduto. Dopo averlo ascoltato il mago rispose con un sorriso: "No, siete voi ad aver ingannato la divinità, e non il contrario!"
L'autore della favola smaschera gli atti criminali commessi da un ipocrita nel nome della bontà.
|