Due Ferrari Scaglietti 612, ultimo acclamato modello del cavallino rampante, sono partite il 29 agosto scorso da Shanghai, insieme a rappresentanti dei media internazionali, per un'impresa che gi un record, visto che nessuna casa automobilistica prima d'ora ha mai pensato a nulla di simile. In effetti l'iniziativa ha le connotazioni di un evento commerciale del tutto italiano, velato dietro l'intraprendenza che tanto ci caratterizza, dona la possibilit di dimostrare alla Cina e ai suoi otto milioni di ricchi sfondati, ad un mercato che per la casa automobilistica emiliana si prospetta essere il sesto mondiale come numero di auto vendute, che due splendide macchine Gran Turismo della famosa azienda di Maranello perfettamente di serie, salvo qualche modifica al serbatoio e agli ammortizzatori vista l'imperviet di alcuni tratti del percorso, con motore V12 da 540 cavalli e coppia massima di 588 Nm, carter secco, cambio a sei marce e trasmissione di tipo transaxle, non sono solo automobili affidabili su strade ben assestate, ma sono altres in grado di essere al pieno delle loro potenzialit su un percorso di 15.000 km?attraversando tappe estreme quali l'altopiano Qinghai- Tibet, il cosiddetto tetto del mondo, e il Deserto del Gobi, il deserto freddo dell'Asia Orientale, abitato da popolazioni nomadi di stirpe mongolica, e secondo alcune credenze esoteriche da esseri meravigliosi. Il chairman della Fiat China Franco Amadei, che prende parte all'iniziativa, in una recente intervista ha cos commentato:
" Una sfida che ha dell'incredibile poich a parte le zone centro orientali della Cina pi sviluppate, dove ci sono delle belle autostrade, il resto del percorso molto impegnativo; impegnativo il passaggio per il deserto, l'attraversata del Gobi, i passaggi per le zone tropicali con piogge monsoniche, e non per ultimo il passo per l'altipiano tibetano con 2.000 km sopra i 4.000 metri di altezza per poi raggiungere i 5.300 metri che, nonostante il mezzo, una sfida anche per l'elettronica e la motoristica"
Nel dettaglio le due Scaglietti, seguite da un team di giornalisti cinesi e internazionali e, ovviamente, da importantissimi sponsor internazionali, quali Pirelli, Puma, Iveco, Shell e Fiat, stanno percorrendo un tragitto diviso in 11 macrotappe, permettendo cos agli autisti di alternarsi: da Shanghai a Pechino, passando per Shenyang, ad est vicino al confine con la Grande Muraglia, una delle costruzioni pi maestose del nostro pianeta, da Pechino a Lanzhou, costeggiando ora le mura, per poi scendere verso sud-ovest fino a Lhasa, dopo un tratto molto impegnativo sopra i 4.000 metri di altitudine; da Lhasa le due Ferrari e il team organizzativo e di supporto tecnico e giornalistico, ripercorreranno parte dello stesso tragitto all'inverso fino a Golmud, per poi virare verso il nord-ovest cinese, toccando l'estremit nord di tutto il percorso, la citt di Urumqi. Il tragitto continuer toccando dapprima Kashi, la famosa citt citata anche da Marco Polo come sede di uno dei pi importanti mercati della seta, e poi verso est a Jiayuguan, cominciando a scendere verso la zona costiera a sud est, facendo tappa a Chongqing, Guanzhou (Canton) e Wenzhou, con arrivo previsto per il 29 ottobre a Shanghai.
A quasi 10 anni dal World Tour, nel quale una Ferrari F355 comp il giro del mondo, coprendo i cinque continenti in 75 giorni, quello attuale si presta ad essere un evento fra i pi acclamati dell'ultimo periodo, non solo per l'ottima sponsorizzazione, ma soprattutto per l'adeguatezza di un evento di tale portata legato al momento storico che la Cina sta vivendo, per il risultato che otterr sia nel breve che nel lungo periodo, insomma gli ideatori dell'iniziativa di certo non hanno mancato di lungimiranza.
Inoltre la Cina presenta ad oggi uno degli scenari paesaggistici e culturali tra i pi vasti del mondo, costituito da reperti archeologici, principalmente da antichi templi buddisti, senza ovviamente dimenticare una delle sette meraviglie del mondo che in lunghezza supera i 7.000 km, la Grande Muraglia, quasi 5 volte l'estensione da Nord a Sud della penisola italiana, da paesaggi mozzafiato, distese infinite di praterie cos come di isole tropicali, in un insieme variegato che un Paese con una superficie di 9 milioni e 600 mila kilometri quadrati si pu certamente permettere, ma anche da contrasti urbani di grande fascino, in pieno sviluppo, solo a Pechino si contano infatti 8000 cantieri aperti, in lotta contro il tempo attraverso un processo di armonizzazione e integrazione fra vecchio e nuovo, fra lo stile Orientale e il concetto metropolitano Occidentale, proprio di citt come Los Angeles o New York.
Il team che partecipa all'iniziativa e le due Ferrari Scaglietti, ultimo risultato di un'azienda che sempre riuscita ad essere all'avanguardia, stanno assaggiando tutto questo, stanno gustando, insieme alle sicure difficolt di un tragitto estenuante, un viaggio senza precedenti in un Paese millenario, che corre sulla strada della globalizzazione, mantenendo per i suoi caratteri pi distintivi e peculiari?pronto ad acquisire il ben noto status symbol Ferrari.
Abbiamo visto le due Scaglietti e i loro piloti, all'arrivo a Pechino il 6 settembre, prima tappa dell'itinerario. Per l'occasione, nel maestoso salone del Museo Nazionale Cinese a Piazza Tian An Men, stata organizzata una serata di gala con un'asta di beneficienza allo scopo di devolvere il ricavato alla Soong Ching Ling Foundation, una fondazione che opera per aiutare i bambini bisognosi cinesi. Tra i beni messi all'asta, oltre ad oggetti con griffe Ferrari e a costose parti meccaniche da collezione, una delle due Ferrari partecipanti al "15.000 Red Miles"; ad aggiudicarsela un imprenditore cinese, Mr. Guo, al prezzo di 3.400.000 RMB ( quasi 350.000 Euro). Ovviamente l'auto gli verr consegnata a tour concluso. Presenti alla serata alti esponenti della casa automobilistica italiana, l'Ambasciatore italiano in Cina Gabriele Menegatti e il vice presidente della Soong Ching Ling Foundation, che nel suo discorso di apertura ha ricordato che l'evento sintomo della profonda amicizia che lega i due Paesi, ricordando l'imminente Anno Italiano in Cina 2006, di cui la serata pu esserne considerato il preludio.
La Ferrari sta trasferendo il suo status symbol per quella che l'emergente classe degli imprenditori cinesi, l'obiettivo della maggior parte dei nostri produttori, che vista la recessione economica europea, voltano le spalle alla notte e prendono parte ai giochi luminosi.
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