Nell'anno 73 l'alto funzionario dell'imperatore Mingdi della dinastia degli Han orientali Dou Gu ricevette l'ordine di organizzare una spedizione contro gli Unni, mentre il quarantunenne Ban Chao venne nominato ministro della difesa provvisorio. Durante la spedizione quest'ultimo acquisì notevoli meriti di guerra e fu altamente apprezzato da Dou Gu, che poco dopo lo inviò insieme all'alto ufficiale dell'esercito Guo Xun in missione nel grande ovest.
Seguito da 36 arditi, Ban Chao raggiunse prima lo Stato di Shanshan. All'inizio il re locale si dimostrò rispettoso, trattandoli secondo il protocollo, tuttavia pochi giorni dopo si fece freddo. Ban Chao ritenne che dovesse essere arrivato l' inviato degli Unni, da cui la perplessità del re, che non sapeva più a che parte obbedire. Chiamò allora il servo incaricato della loro accoglienza e lo ingannò dicendo: "Da quanti giorni è arrivato l'inviato degli Unni e dove si trova?"
Terrorizzato, il servo gli confessò la verità, confermando la correttezza dell'intuizione di Ban Chao. Dopo averlo messo agli arresti, Ban Chao riunì tutti i suoi 36 arditi, invitandoli a bere. Quando l'atmosfera si fu riscaldata, li provocò tutti dicendo:
"Siamo venuti in questo posto remoto nella speranza di acquisire grandi meriti ed ottenere ricchezza e potere. Ora, a pochi giorni dall'arrivo dell'inviato degli Unni, il re non segue più il protocollo ed ha smesso di rispettarci. Qualora ci arresti e ci consegni agli Unni, i nostri cadaveri finiranno divorati dai lupi! Secondo voi, cosa dobbiamo fare?"
I subordinati si dimostrarono unanimi:
"Ci troviamo in un momento di massimo pericolo, quindi obbediremo ai vostri ordini, anche a prezzo della morte."
Ban Chao disse con determinazione: "Bene! È impossibile catturare i tigrotti senza entrare nella tana della tigre. Per il momento abbiamo una sola alternativa, ossia approfittando del buio della notte, attaccare col fuoco gli uomini inviati dagli Unni. Non sapendo in quanti siamo, saranno molto stupiti e in questo caso potremo eliminarli tutti. Fatto ciò, il re si spaventerà a morte, noi acquisiremo dei meriti e la nostra causa riuscirà vittoriosa!"
Tutti acconsentirono al piano d'azione di Ban Chao, proponendo però di consultarsi con Guo Xun. Ban Chao si indignò, dicendo: "Oggi si deciderà il nostro destino. Guo Xun è un funzionario debole e mediocre e udendo la cosa si spaventerà a morte, col pericolo di rivelare il nostro stratagemma, così moriremmo invano, senza diventare eroi."
Tutti furono d'accordo con Ban Chao. Nella notte, mentre tirava un forte vento, egli condusse gli arditi all'accampamento dell'inviato degli Unni. Ne fece nascondere dieci dietro la residenza dell'inviato, dando loro dei tamburi e accordandosi affinchè li battessero e gridassero alla vista del fuoco. Gli altri si posero in agguato ai lati dell'ingresso.
Dopo un attimo Ban Chao accese il fuoco nella direzione del vento, e subito si udirono il rombo dei tamburi e le grida degli arditi. Stupiti e impauriti, gli Unni finirono nel caos. Ban Chao uccise di persona tre nemici e gli arditi oltre trenta, mentre un centinaio furono arsi vivi.
Il giorno dopo Ban Chao rivelò l'accaduto a Guo Xun, che ne fu molto stupito e addolorato, al che aggiunse subito: Benché tu non abbia partecipato, non mi approprierò di tutto il merito! Udito ciò, Guo Xun ne fu molto felice.
In seguito Ban Chao rese visita al re di Shanshan, facendogli vedere la testa dell'inviato degli Unni, cosa che lo terrorizzò a morte. Quindi gli spiegò il tutto, cercando di consolarlo. In questo modo il re decise di stare dalla parte della dinastia Han, inviandovi il figlio come ostaggio.
Dalla storia del proverbio "E' impossibile catturare i tigrotti senza entrare nella tana della tigre" emerge che non si può ottenere alcun successo senza pagare di persona.
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