Quest'anno ricorre il 60° anniversario della vittoria della guerra antifasciasta mondiale. E' noto a tutti che in occasione del 60° anniversario della conclusione della Seconda guerra mondiale, i due Paesi rispetivamente dell'Occidente e dell'Oriente che avevano scatenato la guerra assumorno si comportano in modo ben diverso: i leader dello Stato e del governo della Germania chiedono con sincerità le scuse dai popoli dei Paesi vittima, assundo con coraggio la responsabilità colpevole dei loro predecessori; in Giappone un'ottantina di parlamentari e ministri del gabinetto si sono recati in un guorno nel Sacrario Yasukini, dove si sono prostenarti ai piedi di criminali di guerra. Per lo più trascurando le energiche proteste dell'opinione pubblica interna e internazionale, il Primo Ministro giapponese Yunichiro Koizumi ha dichiarato più volte di continuare la sua visita al sacrario.
Cos'è il Sacrario Yasukuni? Ora vi faremo una breve presentazione.
Il Sacrario Yasukini posto al centro di Tokyo, capitale del Giappone si chiamava originariamente il "Sacrario Syohkonsha di Tokyo", ossia il tempio per la raccolta delle anime. Fondato il 29 giugno 1869, il Sacrario Syohkonsha prese il nome odierno nel giugno 1879. Yasukuni significa la salvaguardia della patria. Dal 21 al 23 aprile e dal 17 al 19 ottobre di ogni anno si tengono nel Sacrario rispettivamente il solenne rito primaverile ed autunnale.
L'istituzione del Sacrario Yasukuni è strettamente legata al scitoismo del Giappone. Dopo la riforma Meiji 1868-1912, il governo giapponese ha stima particolare del scitoismo, considerandolo come religione statale, facendo il scitoismo e tutti i sacrari subordinare al "Scitoismo imperiale" e affermando che il Giappone è lo "Stato divino" e il Tenno l' "eterna deità" della terra.
Dall'inizio il Sacrario Syohkonsha veniva servito per commemorare i martiri di due guerre vicili giapponesi scoppiate dopo la riforma Meiji. Al seguito della sua trasformazione in Sacrario Yasukuni, diventò il Sacrario di categia straordinaria sponsorizzato dal governo ea amministrato dal dipartimento delle forze terrestre e da quello delle forze navali del gabinetto. E' stata la parte militare che decide chi potrà entrare nel sacrario dopo la morte, facendolo diventare la cosiddetta "divinità rispetatta". Fra gli 80 mila sacrari grandi e piccoli, il Sacrario Yasukuni gode di una posizione speciale.
Di pari passo con il graduale ampliamento dell'aggressione giapponese all'estero, il ruolo e le funzioni del Sacrario Yasukuni sono stati intensificati di giorno in giorno. In particolare nel periodo in cui le forze fasciste giapponesi erano più feroci, il Sacrario diventò del tutto un strumento religioso che inganna e attirarsi le simpatie della popolazione con mezzi poco onesti e il pilastro spirituale e il simbolo dell'agressione del militarismo giapponese all'estero.
Dopo la seconda guerra mondiale, vista la natura militarista del Sacrario Yasukuni, il comando generale delle truppe d'occupazione dia il 15 dicembre 1945 una "direttiva scitoista", rimpendo in tal modo i rapporti speciali tra il Sacrario Yasukuni e lo Stato. Nel settembre 1952, in conformità al principio costituzionale della sperazione dell'amministrazione dalla religione, il Sacrario Yasukuni si trasformò in persona giuridica religiosa indipendente.
Secondo statistiche, l'80% delle tavolette conservate nel Sacraio Yasukuni sono di quelli morti nella seconda guerra mondiale, ivi compresi 14 massimi criminali di guerra che vennero condannati alla pena dalla Corte militare dell'Estremo Oriente dopo la conclusione della seconda guerra mondiale. Nell'ottobre 1978, le tavollete di questi ultimi sono state trasferite nel Sacrario Yasukuni dal Tempio Sinagawa di Tokyo a titolo dei "martiri tra il 1926 e il 1989". Assieme alle tavollete dei criminali di guerra di gradi secondo e terzo già conservate prima nel Sacrario Yasukuni, la cifra ha superato melle. Proprio la presenza di queste tavollete ha provocato il "problema della visita degli esponenti giapponesi al Sacrario Yasukuni" su cui fissa l'attenzione del mondo.
|