Una pianta rampicante parassita cresceva, aggrappata ad un albero. Le sue foglie erano simili a quelle delle canne palustri e i semi avevano un gusto dolce e un colore rosso-nero. Al vederla la gente l'apprezzava molto per il suo rigoglio, senza accorgersi che era attaccata all'albero.
Un giorno un falegname and in montagna a tagliare alberi. Alla fine fu tagliata anche la pianta rampicante insieme all'albero. Neppure coloro che l'apprezzavano riuscirono a salvarla dalla sciagura. Quindi sospirarono: "Se fosse cresciuta indipendentemente, non avrebbe forse trascorso in pace la vita fino alla morte naturale? E se avesse potuto appoggiarsi a pareti di roccia, sarebbe vissuta perennemente, nutrendosi di pioggia e rugiada. Fissandosi all'albero, era destinata ad essere tagliata." Per cui tutti al mondo devono essere discreti nella scelta di un appoggio.
Commento del curatore: con la favola l'autore vuol alludere che chi si appoggia a prepotenti non fa una buona fine, esortando la gente ad allontanarsi da loro.
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