• Panorama della provincia dell'Anhui
  • Concorso “Ponte della lingua cinese” per gli studenti universitari
  • Home
  • About CRI
  • Meteo
    Galleria Fotografica
    China Radio International
    Cina
    Mondo
      Politica
      Economia
      Cultura e Spettacoli
      Scienza e Tecnologia
      Sport
      Cina e Italia
      Unione Europea

    I nostri giorni insieme

    Economia

    Cultura

    Turismo

    Storia e geografia

    Societ

    Cucina e Salute

    Le Antiche Favole Cinesi
    (GMT+08:00) 2005-05-19 10:11:51    
    Lo sviluppo delle risorse rinnovabili in Tibet

    cri

    Nella sede del governo del villaggio di Namucuo, nel distretto di Dangxiong, nella Regione autonoma tibetana della Cina, i lampioni stradali di modello speciale ai lati delle strade attirano l'attenzione generale, in quanto in cima ad ognuno si trova una piastra rettangolare: si tratta di lampioni stradali di nuovo tipo alimentati ad energia solare.

    Oggi tutto il mondo teme per la mancanza di energia. Per questo motivo il Tibet, con scarse risorse di petrolio e carbone, sta attivamente sviluppando le risorse energetiche rinnovabili fornitegli generosamente dalla natura.

    Secondo le misurazioni, in Tibet il volume generale annuale della radiazione solare raggiunge le 140 ? 200 chilocalorie al centimetro quadrato, il doppio rispetto alle zone costiere della parte orientale del paese. Lhasa, capoluogo della Regione autonoma tibetana, infatti chiamata "la citt del sole".

    La regione ha iniziato le ricerche e la diffusione della tecnologia solare verso la met degli anni '80 del 20 secolo. Attualmente in Tibet si vedono spesso fornelli ad energia solare nei cortili e sui balconi e pannelli solari sui tetti delle case.

    Attualmente il Tibet la zona dove sono state costruite pi centrali elettriche ad energia solare del paese. La quantit di centrali del genere a livello distrettuale e di villaggio tocca circa 400, con una capacit installata totale di 8000 chilowatt.

    Il Tibet ricco di risorse geotermiche. Nella regione sono state gi scoperte 666 zone dotate di risorse del genere, come sorgenti termali o bollenti. Secondo le previsioni di un'indagine preliminare su circa 350 di queste, l'energia termica derivata annualmente equivarrebbe al calore prodotto da 3 milioni di tonnellate di carbone standard.

    Attraverso la cooperazione con il Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite e alcuni paesi stranieri tra cui l'Italia, il Tibet ha compiuto un'efficace esplorazione, sviluppo e utilizzo delle sue risorse geotermali a Yangbajing e Naqu. Finora nell'intera Regione autonoma tibetana sono state costruite 3 centrali geotermiche con una capacit installata totale di 30.000 chilowatt, tra cui quella della famosa centrale di Yangbajin raggiunge i 24.000 chilwatt, costituendo la maggiore del genere del paese.

    Oltre alla produzione di elettricit, il Tibet ha attivamente diffuso l'applicazione delle risorse geotermiche nel riscaldamento di case, serre per ortaggi ed ospedali e nella lavorazione dei prodotti zootecnici e cos via.

    Nelle zone agricole e pastorizie piuttosto remote della regione, si possono spesso vedere mulini a vento presso le case dei locali. Nonostante la ridotta potenza dei motori elettrici eolici, questi riescono tuttavia a soddisfare completamente le esigenze di illuminazione e collegamento TV delle famiglie dei contadini e pastori.

    A partire degli anni '80 del 20, le zone di Naqu, Rikaze, Shannan, Ali ed altre hanno introdotto vari motori elettrici eolici.

    Il quadro ecologico dell'ovest del paese debole, perci lo sviluppo e utilizzo delle energie rinnovabili possiede buone prospettive. La Regione autonoma tibetana, posta nell'ovest del paese, ha gi proceduto a consultazioni con l'Accademia delle Scienze sulla promozione dello sviluppo e utilizzo delle energie rinnovabili; anche il Ministero della Scienza e Tecnologia e la Commissione statale per lo sviluppo e la riforma hanno dato importanza e appoggio in merito. Siamo convinti che il Tibet sia in grado di realizzare l'industrializzazione delle sue risorse rinnovabili, in modo da promuovere lo sviluppo sociale ed economico sostenibile e l'ulteriore aumento del livello di tutela ambientale della regione.