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2004-08-13 18:32:56
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L'Italia nelle Olimpiadi
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| Quelle lacrime di gioia, quell'abbraccio con il marito/allenatore ed il figlio, resteranno nel nostro immaginario, tra le immagini pi significative della piccola/grande storia azzurra a Sydney 2000. E' sua, di Josefa Idem, tedesca di nascita, ma azzurra nel cuore, la tredicesima medaglia d'oro dell'Italia a queste Olimpiadi. L'ultima in ordine di tempo e tra le pi sofferte e quindi ancor pi capace di costituire il giusto sigillo di una spedizione senza dubbio positiva. A 36 anni appena compiuti, e' giunto per lei il risultato che corona una carriera lunga e ricca di soddisfazioni. La sua rincorsa al titolo olimpico si e' completata dopo ben cinque edizioni dei giochi. Comincio' giovanissima con la maglia della Germania, poi naturalizzata italiana grazie al matrimonio con Guglielmo Guerrini, tecnico della canoa, arrivato nel segno del tricolore un quarto posto a Barcellona ed un bronzo ad Atlanta. L'oro e' giunto inatteso e nelle condizioni peggiori, con un fortissimo vento trasversale che ha costretto gli organizzatori a posticipare il via di oltre 5 ore. I 500 metri sono stati un continuo punta a punta con la favoritissima canadese Caroline Brunet, concluso proprio in volata. Una grande sofferenza, ha raccontato lei stessa al termine,con il viso rigato da lacrime di gioia: "non riesco a crederci, stata una vera guerra di nervi ed ha vinto chi aveva pi voglia". E' stata una lotta contro le avversarie, ma anche contro le proibitive condizioni in cui si presentava il campo di gara: "gli schizzi d'acqua in faccia mi toglievano il respiro. Prima che dessero il via non volevo gareggiare". Ma per fortuna cos non e' stato e alla fine tutta la tensione di un'attesa snervante, si e' sciolta in quelle lacrime ed in quel caldo abbraccio che ricorderemo a lungo. Non bisogna per dimenticare tutti glia altri protagonisti di questa straordinaria avventura sportiva, dopo gli ori del nuoto (Fioravanti, Rosolino), le imprese della surfista Sensini e dei nostri canottieri, ci ha pensato la canoa ad interrompere l'astinenza di metallo pregiato che durava ormai da troppi giorni. Antonio Rossi e Beniamino Bonomi hanno dominato la finale del K2 1000 con una prova semplicemente perfetta. Partenza a razzo, passaggio in testa ai 250 metri davanti ai russi e posizione di comando mantenuta fino al traguardo con quasi due secondi di vantaggio sugli svedesi Oscarsson-Nilsson, che hanno tentato la rimonta. Rossi e Bonomi hanno potuto permettersi perfino un arrivo a braccia levate. Ma non solo l'autorevole condotta di gara a rendere esaltante la vittoria del nostro K2, va considerata anche la costituzione dell'equipaggio: Rossi e Bonomi sono saliti sulla stessa barca non pi di un anno fa, e solo nel maggio scorso hanno fatto la prima, vera gara, a Szeged, in Ungheria. L'esperimento non fu esaltante: subirono un distacco di 5 secondi dagli ungheresi Bartfai-Vereb. Ma il c.t. della canoa azzurra, Oreste Perri, decise di insistere e con un grande lavoro d'esperienza e di tecnica cominci a rosicchiare decimi di secondo al cronometro e ad armonizzare la convivenza delle due pagaie. Risultato: gli ungheresi che stavano avanti 5 secondi, nella finale di Penrith, sono rimasti di bronzo, staccati di due secondi. Il K2 Rossi-Bonomi che, in precedenza, non avevano mai vinto una gara d'alto livello, oggi campione olimpico. Vanno in archivio anche le gare di scherma il team azzurro con la stila dei primi bilanci: cinque medaglie di cui tre d'oro, che corrispondono a tre titoli olimpici da difendere, e due bronzi di categoria. Le medaglie d'oro sono per il fioretto femminile a squadre, davanti a Polonia e Germania, la spada maschile a squadre, davanti a Francia e Cuba, e il titolo individuale dell'azzurra Valentina Vezzali nel fioretto femminile. A completare il quadro del medagliere italiano, primo assoluto tra tutte le nazionali nella scherma, il bronzo di Giovanna Trillini nel fioretto e il terzo posto per il fioretto maschile a squadre. Bilancio positivo con ottime speranze e stimoli per continuare a lavorare in vista delle prossime Olimpiadi tra quattro anni in Grecia: ma ora tempo di riposarsi e godersi le medaglie conquistate in questi Giochi Australiani che hanno aperto decorosamente il terzo millennio.
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