Per quanto tutte le discipline sportive debbano essere incoraggiate e accettate, ve ne sono alcune che hanno un significato, un valore, una nobiltà particolari. Il canottaggio e' una di queste.
Occorre avere qualità atletiche elevate per questo sport, ma sono necessarie qualità di carattere e morali speciali. Il canottaggio è uno sport individuale, oppure coinvolge 2, 4 o 8 elementi, sintetizzati in un armonico unico. Ecco perché è considerato uno degli strumenti di formazione non solo fisica, ma anche morale, dei giovani. Non a caso nelle maggiori università tedesche, inglesi e americane il canottaggio è tenuto in alto onore. L'acqua è l'elemento fondamentale di questo sport, un elemento sempre affascinante, meraviglioso, ma volubile, imprevedibile. E poi c'è l'imbarcazione: il rapporto che hanno i canottieri con la loro barca è viscerale, la portano da continente a continente, la puliscono, la rendono ogni giorno più competitiva.
Un po' di storia ...
Fu probabilmente l'osservazione di alberi galleggianti che ispirò l'uomo ad abbozzare la costruzione di primi natanti, spinti da rudimentali leve. Da quell'idea originaria nacquero successivamente imbarcazioni di forme e materiali diversi: zattere, barche di canne, giunchi, pelli, otri gonfiati, ecc. L'esercizio del remo, come attività agonistica vera e propria, vanta origini altrettanto remote. Pitture tombali rappresentanti scene di attività sportive, risalenti alla quinta dinastia dei Faraoni (2600 a.C.), hanno confermato come sin da allora gli Egizi praticassero anche il canottaggio. Regate competitive si svolgevano regolarmente nell'antica Grecia durante i giochi Istmici e Panatenaici: erano escluse però dalle Olimpiadi, perché l'esercizio del remo veniva ancora considerato servile. Molti secoli più tardi De Coubertin, fondatore delle Olimpiadi Moderne, magnificherà personalmente le qualità superiori di questo sport restituendolo alla pratica Olimpica. Il canottaggio comparirà tra gli sport olimpici già sin dalla seconda edizione dei giochi a Parigi nel 1900.
Le imbarcazioni
A seconda delle imbarcazioni si rema di coppia o di punta. Le imbarcazioni di coppia, in cui ogni atleta usa due remi sono: il singolo, il 2 di coppia e il 4 di coppia.Tutte le altre, in cui il vogatore dispone di un solo, remo sono dette di punta. Le denominazioni "con timoniere" e "senza timoniere" possono dare luogo ad equivoci. Tutte le imbarcazioni con remi di punta hanno un timone,e, se non c'è il timoniere, il timone viene manovrato col piede dal capovoga. Le imbarcazioni con remi di coppia, invece, non dispongono di meccanismi di guida; la direzione giusta viene mantenuta dall'armonioso movimento dei remi. Tutte le parti della barca devono armonizzare tra loro: il remo con l'anello di bloccaggio, lo scalmo con la scalmiera, la guida con il carrello e la pedaliera, così da avere un buon assetto. Il canottaggio è uno sport legato al mezzo, cioè la barca a remi. Ad ogni trasformazione del mezzo vi è un adattamento della tecnica di voga e della metodica per apprenderla. Il canottaggio olimpico si caratterizza, oltre che per i "fuoriscalmi" anche per i carrelli scorrevoli, che scorrendo su lunghe guide permettono di utilizzare la forza di spinta delle gambe, in particolare dipendente dalla forza esercitata dai muscoli quadricipiti delle cosce.
La fisica del canottaggio
La voga è generata da un moto alternativo del vogatore che con la pala alterna ad una fase in acqua una fase aerea (CICLO DI VOGA).Tale ciclo si compone di 4 fasi:
|
Entrata |
|
Passata |
|
Finale |
|
Ripresa |
il vogatore deve unire le quattro fasi in un fluido susseguirsi.
Il vogatore si muove avanti e indietro , ad intermittenza, producendo:
|
Forze positive : prodotte, durante la passata del remo in acqua, |
|
Forze negative : generate, |
Quindi l 'obbiettivo di una corretta tecnica di voga è quello di sviluppare le forze positive e ridurre le negative.
L'unica possibilità di ridurre le forze negative è:
|
effettuare la ripresa non troppo velocemente e senza accelerazioni, bensì con moto uniforme. |
|
realizzare un'entrata rapida della pala in acqua per produrre al più presto forze positive, così da contrastare in parte l'effetto della forza negativa. |
Pertanto la fase più importante del ciclo di voga è l'entrata in acqua.
Il movimento armonico del ciclo di voga permette il massimo rendimento dell'energia spesa ottenendo e realizzando economicità del gesto atletico.
Fisiologia e allenamento
Nel canottaggio conta la massima potenza aerobica del soggetto. In altri sport, tipicamente gli sport antigravitari come la corsa, il vantaggio è dato dalla potenza specifica, cioè la potenza rapportata alla massa; questo non si applica al canottaggio in quanto non è un'attività che prevede una componente antigravitaria. Poiché il massimo consumo di ossigeno aumento con la massa del soggetto, questo spiega perché siano avvantaggiati atleti di taglia notevole. Lo svantaggio degli atleti di taglia inferiore è stato compensato creando la categoria dei "pesi leggeri".
L'allenamento si realizza sviluppando quattro caratteristiche fondamentali:
|
La resistenza aerobica generale Per lo sviluppo della resistenza aerobica generale, sono consigliabili sedute di voga di durata compresa tra 20 e 50 minuti circa. Occorre che le velocità di percorrenza tendano ad essere incrementate col passare del tempo e con il miglioramento delle qualità dell'atleta.
|
|
L'efficienza muscolare Lo sviluppo muscolare va perseguito tenendo ben presenti le esigenze della voga, che richiede una componente di forza ma anche di velocità e di elasticità nella ciclicità del gesto. La caratteristica della velocità e dell'elasticità nell'esecuzione del movimento si acquisisce maggiormente producendo sforzi di breve durata. Per questo motivo si suggeriscono esercizi ergometrici che non comportano forze troppo elevate e garantiscono velocità di esecuzione.
|
|
Apprendimento tecnico individuale Lo sviluppo delle qualità fisiche (forza, velocità, resistenza) porta alla continua necessità di migliorare la capacità tecnica. L'apprendimento è in relazione anche alla capacità dell'atleta di armonizzare la sequenza delle azioni che compongono il ciclo di voga. L'allenatore deve soffermarsi sulla considerazione e la cura soprattutto di: - posizione del corpo - sequenza degli arti superiori, tronco e carrello nella ripresa - sequenza dei suddetti segmenti nella passata in acqua - ritmicità del movimento - azione della pala ed avanzamento della prua.
|
|
L'allenamento in barca con l'equipaggio L'allenamento in barca richiede lo sviluppo di un grande affiatamento; il capovoga deve capire cosa può chiedere ai compagni nel corso della gara, deve controllare la gara e non deve sbagliare nel lanciare l'ordine "serra" per chiedere all'equipaggio il massimo sforzo con l'aumento del ritmo di voga nella fase finale della gara stessa. | |