Cina e Italia unite nella lotta contro il virus, si raccolgono i primi frutti dell’“esperienza cinese”
Il numero totale dei casi confermati di Covid-19 in Italia ha superato quota 90 mila. La situazione epidemica continua a essere tesa. Il 18 marzo è arrivato a Milano il secondo gruppo di esperti cinesi nella lotta al Covid-19, inviato in Italia per affiancare il personale medico italiano. Il 29 marzo, il prof. Qiu Yunqing, capo della missione e vice direttore del Primo Ospedale affiliato alla Scuola di Medicina dell’Università del Zhejiang, ha concesso una video-intervista a un nostro corrispondente del China Media Group, parlando del programma di lavoro settimanale del gruppo di esperti, degli ultimi progressi registrati negli scambi tra esperti italiani e cinesi e delle condizioni fisiche dei cinesi d’oltremare che vivono in Italia.
Seconda visita a Bergamo, contenti per i primi frutti dell’“esperienza cinese”
Una settimana fa, il gruppo di esperti cinesi ha visitato le aree di isolamento di Bergamo. Il 26 marzo ha fatto ritorno in questa città e si è recato nuovamente all'Ospedale Giovanni XXIII per conoscere la situazione relativa allo sviluppo dell’epidemia in loco e ciò che concerne il trattamento clinico, nonché per donare materiale medico all'ospedale. A quanto si è appreso, il numero dei pazienti affetti da Covid-19 ricoverati in ospedale è relativamente stabile, ma la situazione resta grave e le risorse mediche scarseggiano ancora.
Il gruppo di esperti ha potuto constatare che al pronto soccorso la protezione ha registrato grandi miglioramenti: le mascherine FFP3 hanno sostituito le mascherine chirurgiche per uso medico; il personale medico e paramedico indossa copricapi e occhiali protettivi; e la pelle nella porzione del collo non è più esposta direttamente. Il gruppo di esperti è lieto che la consapevolezza dei colleghi italiani sul piano della protezione sia cresciuta e si rallegra per i primi frutti dell’“esperienza cinese”.
Visita presso l'Ospedale Luigi Sacco, elogiati i colleghi italiani
Il 23 marzo, il gruppo di esperti cinesi si è recato presso l’Ospedale Luigi Sacco di Milano. Si tratta dell'ospedale per le malattie infettive più grande e di più alto livello in Italia, ed è anche all’avanguardia del mondo. L'ospedale ha diagnosticato il primo caso di Covid-19 in Italia ed è ora il centro per la ricerca e la profilassi del Covid-19 nel nord Italia.
L’ospedale ha condotto il team di esperti nelle varie aree della struttura ospedaliera, dal pronto soccorso al laboratorio P4 fino ai reparti dell’ospedale destinati ai soggetti contagiati, mostrando anche il percorso seguito dai pazienti che raggiungono la struttura per farsi visitare. Negli scambi professionali, gli esperti dell'Ospedale Sacco, concentrandosi sul "Manuale di profilassi del Covid-19" fornito precedentemente dal gruppo di esperti cinesi, hanno chiesto ai medici cinesi di fornire all'ospedale suggerimenti specifici sulla base delle osservazioni effettuate in loco e dell’esperienza cinese.
Nell’intervista, il prof. Qiu Yunqing ha lodato particolarmente l'Ospedale Luigi Sacco: i medici dell'ospedale Luigi Sacco lavorano in tranquillità, non vi sono lamentele, e il loro morale è alto. Sono molto entusiasti del gruppo di esperti cinesi e si domandano come la Cina sia riuscita a controllare l'epidemia così rapidamente. Sono molto interessati al nostro piano di cura. Il lavoro di prevenzione e trattamento delle malattie infettive dell’Ospedale Sacco ci ha lasciato un’impressione profonda. Il livello delle cure mediche, il livello del coordinamento e la capacità di ricerca scientifica meritano di essere studiati.
Grazie ad internet, le esperienze cinesi sono state ampiamente diffuse
Visitando gli ospedali italiani, la missione di esperti cinesi ha potuto appurare però come, in realtà, l’effettiva diffusione di queste esperienze sia piuttosto limitata. Ed è proprio al fine di trasmettere quanto più possibile le esperienze cinesi e cooperare nella lotta comune contro il coronavirus, che hanno accettato l’invito degli esperti italiani a condividere con diverse strutture ospedaliere la loro esperienza tramite collegamento in videoconferenza. Dopo aver condiviso a distanza la propria esperienza con gli esperti della Toscana, il 27 marzo la missione cinese ha organizzato una videoconferenza a sei sulla diagnosi e il trattamento dell’epidemia, a cui hanno preso parte 4 ospedali della Lombardia. Durante questa conferenza, durata un’ora e mezza, gli esperti cinesi e italiani hanno avuto un approfondito scambio di esperienze, confrontandosi per elaborare insieme un piano efficace. Videoconferenze di questo tipo faranno sì che l’esperienza accumulata dai medici cinesi venga ampiamente ed efficacemente diffusa e che le modalità di collaborazione internazionale contro il coronavirus diventino sempre più diversificate.
Servendosi della principale piattaforma di social network usata in Italia, la missione cinese ha aperto una propria pagina specifica su un gruppo Facebook in cui oltre 90 mila medici italiani si scambiano informazioni, sulla quale la missione cinese ha pubblicato contenuti e fotografie degli eventi, condividendo la propria esperienza con i medici italiani. Nel frattempo, la missione ha pubblicato la versione italiana del Manuale sulle esperienze cliniche contro il nuovo coronavirus dell’Ospedale n.1 affiliato all’Istituto di Medicina dell’Università del Zhejiang, il quale ha suscitato grande interesse nel gruppo Facebook. Gli esperti cinesi hanno risposto tempestivamente alle varie domande avanzate dai colleghi italiani.
Inoltre, il gruppo di esperti cinesi ha collaborato con il servizio italiano del China Media Group, registrando 8 episodi di “Combattere insieme l’epidemia - Sala della conoscenza dei medici cinesi inviati in Italia per contenere il contaggio” che sono stati pubblicati su numerose piattaforme multimediali, diventando subito un programma popolare sul tema della lotta contro il coronavirus in Italia.
Portare amore ai nostri compatrioti cinesi
Nei giorni successivi, la missione cinese ha organizzato una serie di collegamenti in diretta, seminari e conferenze rivolte ai cinesi d’oltremare, agli studenti cinesi che studiano in Italia e alle imprese cinesi che operano nel Belpaese. La missione ha inoltre fornito un servizio di consulenza professionale a distanza a tutti coloro i quali non hanno potuto prender parte agli incontri.
Il professor Qui ha riferito che, su incarico del governo centrale e di quelli provinciali, la loro missione è anche quella di tutelare bene i cinesi d’oltremare, gli studenti cinesi che studiano in Italia e le imprese cinesi presenti sul territorio italiano. Il team di esperti ha rassicurato e tranquillizzato tutti loro, rispondendo in particolare ai molti dubbi inerenti la necessità o meno di rientrare in patria e quelli relativi alle misure di protezione da adottare.
La missione cinese ha saputo tranquillizzare i compatrioti cinesi e calmato la loro ansia, ma non solo. Ha anche creato delle solide basi di fiducia e determinazione per lottare contro il coronavirus. La missione degli esperti cinesi in Italia non ha soltanto condiviso le proprie conoscenze mediche ed esperienze, ma ha anche fatto sentire a tutti i cinesi che si trovano in Italia in questo momento l’amore della loro madrepatria.
Fiducia e speranza
Questa è la seconda intervista concessa dalla missione a un corrispondente del China Media Group. Per gran parte del tempo, abbiamo percepito la preoccupazione del professor Qiu e del suo gruppo per la Lombardia. Nel corso di quest’ultima intervista, però, quando ha parlato della loro seconda visita presso l’ospedale di Bergamo, ci ha riferito di aver constatato che quest’ultimo ha adottato i loro consigli e ha rafforzato le misure di protezione per lo staff medico, il che vuole dire che ci sarà un grade calo dei contagi tra il personale medico e che questo potrebbe favorire un più celere controllo della situazione epidemica. Il professor Qiu ha aggiunto che, in quel momento, tutti i membri della missione si sono concessi un sorriso.
Siamo convinti che in quel preciso istante, non solo la missione cinese, ma anche lo staff medico italiano e noi giornalisti che da Beijing abbiamo condotto l’intervista a distanza, abbiamo tutti provato fiducia e speranza.