【Gocce della cultura】Patrimonio culturale immateriale della Cina - l’Opera Kunqu

2021-12-13 16:28:54
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L’opera Kunqu è una delle più antiche forme di opera tradizionale cinese. Durante la sua evoluzione, l’opera Kun fu chiamata anche “musica vocale Kunshan”, “melodia Kun”, “canto del sud”, “voce del sud” e “parte elegante”. Per riferirsi al suo tono si usa solitamente la definizione di tono Kunshan, per i canti senza accompagnamento musicale fuori dal palcoscenico, si usa la definizione canto Kun, mentre l’arte tradizionale viene chiamata “opera Kunqu”.

L’opera Kunqu vanta 600 anni di storia e i suoi inizi si devono a Gu Jian, originario di Kunshan. Durante il regno di Jiajing, nella dinastia Ming, Wei Liangfu, un eccezionale musicista e riformatore dell’opera Kunqu, perfezionò il genere musicale Kunshan, assorbendo le caratteristiche dei generi musicali Yuyao, Yiyang e Haiyan, popolari a quel tempo, dando vita a un nuovo, raffinato, genere musicale. Dato che questo genere è considerato dolce e raffinato, come le palline dolci di riso glutinoso tipiche nel sud della Cina e realizzate grazie ai mulini ad acqua, esso ha anche un altro nome interessante, e cioè “Shuimo” (mulino ad acqua).

All’inizio, il genere musicale Kunshan era solo un canto popolare, limitato all'area di Suzhou. Durante il regno di Wanli, sempre nella dinastia Ming, l’opera Kunqu fu adottata dalla famiglia imperiale diventando una forma operistica ufficiale. Con la comparsa di molti nuovi brani, di un’interpretazione sempre più matura e di ruoli sempre più diversificati, la sua popolarità esplose. Secondo i registri storici, nella sola città di Suzhou esistevano migliaia di attori professionisti dell'opera Kunqu. Ciò la rese il genere vocale più influente dalla metà della dinastia Ming alla metà della dinastia Qing.

I suoi testi portano avanti le tradizioni poetiche Tang, Song e Yuan, e melodie simili a quelle della poesia Song e Yuan. Ciò ha quindi creato una buona base culturale per lo sviluppo dell'Opera Kunqu, facendo al contempo emergere un gran numero di autori e musicisti; molti dei suoi libretti, come “Il padiglione delle peonie”, “Il palazzo dell'eterna giovinezza” e “Il ventaglio dei fiori di pesco”, costituiscono opere immortali dell’antica letteratura lirica.

Le origini dell’Opera Kunqu risalgono al XIV secolo e, a partire dalla metà della dinastia Ming, essa ha poi dominato la scena teatrale cinese per quasi 300 anni. Durante questo periodo, l’Opera Kunqu ha messo in mostra in modo perfetto il suo fascino, mentre la complessità delle esibizioni e la deliberata ricerca artistica l’hanno resa sempre più elaborata. Alla fine del XVIII secolo cominciarono ad affermarsi e crescere diverse forme locali di opera. La loro comparsa infranse una situazione di equilibrio esistente da lungo tempo nel mondo dello spettacolo. Il loro sviluppo cominciò in ambiente aristocratico per poi diffondersi su vasta scala, dando così via all’inizio del declino dell'Opera Kunqu. A metà del XIX secolo, con l'ascesa dell'Opera di Pechino, la caduta dell'Opera Kunqu divenne più evidente. Dopo la fondazione della Nuova Cina, nel 1949, l’opera tradizionale cinese è stata sostenuta con impegno e l'Opera Kunqu ha potuto così rinascere.

L’Opera Kunqu, che una volta aveva grande influenza in tutto il paese, ha potuto miracolosamente risorgere dopo la caduta, e ciò è stato strettamente correlato al suo stesso fascino artistico.

Nel suo lungo processo evolutivo, l’Opera Kunqu ha sviluppato proprie caratteristiche artistiche distintive solitamente definite attraverso gli aggettivi lento, piccolo, delicato, morbido ed elegante.

“Lento” indica il fatto che il ritmo dell’Opera Kunqu è pigro e gentile. Essa ha inoltre un particolare sistema vocale: presta molta attenzione ai quattro toni, rispettando rigorosamente la metrica e il fraseggio, con melodie dolci, pastose e languide. Nell’ambito dell’arte operistica, ciò è un riflesso, del ritmo indolente della vita dell’epoca, nonché un fenomeno inevitabile dovuto alle caratteristiche del tono e del canto del genere musicale Shuimo.

“Piccolo” richiama alla mente il fatto che l’Opera Kunqu può essere messa in scena su palchi di teatri di ogni dimensione, ma è intrinsecamente più adatta per essere rappresentata in sale o padiglioni di giardini domestici.

“Delicato” significa che le esibizioni di opera Kunqu sono estremamente raffinate. Essa è un’arte coreografica completa che combina canto, danza, narrazione e movimento; ha dato vita a un sistema di performance completo e unico nell’ambito dei movimenti, dell’esecuzione delle storie, della rappresentazione ed espressione dello stato psicologico dei personaggi, della resa drammatica, della valorizzazione del loro fascino ecc.

“Morbido” si riferisce al fatto che l’Opera Kunqu utilizza il linguaggio dolce del dialetto Wu; il morbido e piacevole tono Shuimo, assieme alle sceneggiature, trasmette al pubblico una naturale sensazione di delicatezza e dolcezza.

L’aggettivo “elegante” fa riferimento allo stile, elegante, ricercato e raffinato dell’Opera Kunqu. Già solo leggerne le sceneggiature è un piacere, in quanto i testi rappresentati sono altamente poetici.

Con il suo splendido canto, l'elegante narrazione, la recitazione delicata, la grazia delle parti danzate e le perfette scenografie, l’Opera Kunqu ha raggiunto il più alto livello in tutti gli aspetti della performance operistica. La sua evoluzione riflette anche lo sviluppo dell’intera arte operistica cinese, avendo esercitato un’influenza diretta sulla formazione e lo sviluppo di molte opere locali, come quelle di Pechino, del Sichuan, dello Hunan, del Zhejiang e quella Huangmei, motivo per il quale viene spesso considerata “la madre e la maestra di tutte le opere”. L’Opera Kunqu è il sistema di rappresentazione operistica più completo nella storia dell'opera cinese; con la sua solida base e un patrimonio molto ricco, essa occupa una posizione importante nella storia della letteratura, dell’opera, della musica e della danza di tutto il Paese. Nel 2001 l’opera Kunqu è stata inserita dall’UNESCO nell’elenco dei “capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanità”. Nel 2006 è stata inclusa nel primo gruppo della lista del Patrimonio culturale immateriale nazionale della Cina.


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