È immorale il piano giapponese di scaricare in mare le acque reflue nucleari

2022-07-23 19:47:01
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Il 22 luglio, La Commissione per la regolamentazione dell'energia atomica del Giappone ha tenuto una riunione straordinaria e ha approvato ufficialmente il piano per lo scarico in mare dell’acqua contaminata della centrale nucleare di Fukushima formulato dalla Tokyo Electric Power Company, il che rappresenta un passo pericoloso nel tentativo del Giappone di creare un fatto compiuto.

Perché l’atto giapponese è immorale? Perché gli esseri umani non hanno mai scaricato acqua contaminata dal nucleare nell'oceano, e non sanno che conseguenze porterà questa azione contro la scienza e irresponsabile. Attualmente, nella centrale nucleare di Fukushima sono conservate più di 1,25 milioni di tonnellate di acque reflue nucleari. Il materiale radioattivo può diffondersi nella maggior parte dell'Oceano Pacifico entro 57 giorni dalla data di scarico e influenzerà le acque di tutto il nostro pianeta in 10 anni.

Di fronte alle voci del dubbio e dell'opposizione, l'azione di un Paese responsabile dovrebbe essere quella di unirsi immediatamente ad altre parti interessate per organizzare la verifica scientifica sulla legittimità del piano di scarico delle acque inquinate dal nucleare, sull'affidabilità dei dati, sull'efficacia dei dispositivi di depurazione e sulla certezza dell’impatto ambientale. Ma in realtà l'Agenzia internazionale per l'energia atomica non ha mai espresso alcune osservazioni conclusive sul piano del Giappone, e ha anche avanzato molte richieste per il chiarimento e miglioramento. Anche i paesi vicini al Giappone hanno espresso forte preoccupazione al riguardo. La riunione dei Ministri degli Esteri del Forum delle Isole del Pacifico ha pubblicato un documento pochi giorni fa, sottolineando che lo scarico di acqua contaminata dal nucleare da parte del Giappone nell'oceano potrebbe avere un impatto intergenerazionale. Il governo sudcoreano ha tenuto una riunione di emergenza dei dipartimenti competenti il 22 per discutere le contromisure alla decisione del Giappone di scaricare sostanze inquinanti radioattivi in mare.

Lo smaltimento dell'acqua contaminata dal nucleare di Fukushima non è solo una questione interna giapponese. Giappone deve capire che, secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare, tutti i paesi hanno l'obbligo di proteggere e preservare l'ambiente marino e "tutti i paesi dovrebbero assumersi responsabilità in conformità con il diritto internazionale". In questo senso, se la parte giapponese insiste a percorrere questa strada errata, la comunità internazionale ha tutto il diritto di ricorrere alle leggi per perseguire le responsabilità e risarcimento.

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