Il viaggio di Biden in Medio Oriente mette nel mirino la Cina. Questa è un’idea irrealistica
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden visiterà questa settimana Israele, la Cisgiordania e l’Arabia Saudita. In un articolo del Washington Post pubblicato il 9 luglio, Biden ha affermato che la visita è “vitale” per la sicurezza degli Stati Uniti e ha sottolineato la necessità di “vincere la competizione contro la Cina”.
Al momento, l’impennata dei prezzi del petrolio, la peggiore inflazione degli ultimi 40 anni e i timori americani di recessione stanno mettendo l’amministrazione Biden sotto grande pressione in vista delle elezioni di metà mandato. Secondo quanto analizzato dalla rivista “Foreign Affairs”, la chiave per invertire questa situazione è l’Arabia Saudita, l’unico Paese produttore di petrolio con una capacità in eccesso sufficiente a stabilizzare il mercato petrolifero.
Perché Biden vuole coinvolgere di nuovo la Cina? Le motivazioni alla base di questa scelta sono molteplici.
Dopo l’omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi nel 2018, Biden ha criticato duramente il principe ereditario dell’Arabia Saudita, sostenendo che volesse rendere l’Arabia Saudita uno Stato paria. Ora, a causa di nuove necessità, l’amministrazione Biden è arrivata a parlare di “competizione con la Cina” come mezzo per distogliere l’attenzione e giustificare il suo viaggio in Arabia Saudita. Tuttavia, questa non è solo di retorica: gli Stati Uniti vogliono usare il Medio Oriente come palcoscenico per un gioco strategico contro Cina e Russia.
Il Medio Oriente, in qualità di fulcro dell’iniziativa “Belt and Road”, ha continuato a ottenere nuovi risultati nella cooperazione con la Cina. Questo ha portato i politici statunitensi a preoccuparsi delle conseguenze sulla loro influenza in Medio Oriente. Nel contesto della decisione degli Stati Uniti di globalizzare la NATO, anche il Medio Oriente è nel suo radar per creare una politica di blocchi contrapposti. È opinione diffusa che gli Stati Uniti stiano cercando di creare una nuova alleanza regionale, o addirittura una “versione mediorientale della NATO”, per affrontare la Cina.
Tuttavia, gli obiettivi del viaggio di Biden non saranno facilmente raggiungibili. In realtà nessun Paese è disposto a rinunciare ai propri interessi per un’egemonia di tipo statunitense. Il viaggio di Biden in Medio Oriente dimostrerà ancora una volta che sono finiti i tempi della supremazia Usa.