Gli Usa riusciranno ad impegnarsi per migliorare i rapporti con la Cina?

2022-06-14 22:46:09
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Il 13 giugno il membro dell'Ufficio politico del Comitato centrale del PCC e direttore dell'Ufficio della Commissione centrale per gli affari esteri, Yang Jiechi, ha incontrato in Lussemburgo l’assistente del Presidente degli Stati Uniti per gli affari di sicurezza nazionale, Jake Sullivan. Il colloquio è durato oltre quattro ore. Dalle informazioni diffuse al termine dell’incontro, le due parti hanno avuto un franco, approfondito e costruttivo scambio di opinioni, e si sono trovati d’accordo sulla necessità di rinsaldare i contatti e incoraggiare il dialogo, ridurre le incomprensioni e i giudizi errati e gestire adeguatamente le differenze, ponendo come linea principale l'attuazione dell'importante consenso raggiunto dai due capi di Stato di Cina e Usa.

Da quanto emerso nel corso dell'incontro, la parte cinese ha espresso molto chiaramente la sua visione di promuovere il miglioramento delle relazioni con gli Usa esplorando un percorso e metodologie per raggiungere il rispetto e l’applicazione dei tre principi. Allo stesso tempo, la Cina ha espresso chiaramente la speranza che gli Stati Uniti traducano in azioni concrete la dichiarazione del Presidente Biden dei "quattro-non e una no-intention" e si muovano nella stessa direzione della Cina.

È chiaro che lo sviluppo delle relazioni sino-americane non rappresentano un obbligo unilaterale per la parte cinese, né tantomeno un modello asimmetrico del tipo “gli Stati Uniti sbagliano e la parte cinese si assume la responsabilità”.

In una recente intervista rilasciata al Sunday Times, l'ex Segretario di Stato americano Henry Kissinger, che ha appena festeggiato il suo 99° compleanno, ha dichiarato che la strategia di "occidentalizzazione della Cina" non è auspicabile per gli Stati Uniti e che ritiene che le due superpotenze abbiano l'obbligo congiunto di prevenire una "collisione catastrofica". Secondo Kissinger la messa in atto del consenso tra i due capi di Stato è l’aspetto più importante anche perché la Cina si oppone a definire le relazioni USA-Cina in termini di competizione.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, i ricorrenti focolai d’infezione da nuovo coronavirus, l'impennata dell'inflazione e l'inasprirsi delle tensioni razziali e delle fratture sociali all'interno del Paese rappresentano una sfida per la strategia diplomatica dell'attuale amministrazione americana, in modo particolare e soprattutto per quella nei confronti della Cina. Tuttavia, sia l'esperienza storica che la realtà attuale mostrano chiaramente che se gli Stati Uniti condividono la buona volontà della Cina, si attengono ai tre principi proposti dalla leadership cinese e promuovono con azioni concrete un sano sviluppo dei rapporti bilaterali, non solo ne trarranno beneficio, ma potranno risolvere con più facilità i loro problemi interni. Tuttavia c’è una domanda che oggi si pone l’opinione pubblica internazionale: quando gli Stati Uniti riusciranno ad impegnarsi stabilmente al miglioramento dei rapporti con la Cina?

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