Solo i Paesi come Usa ed Australia si preoccupano della cooperazione sulla sicurezza tra Cina e Paesi insulari del Pacifico
“Indipendentemente dai cambiamenti della situazione internazionale, la Cina si è sempre comportata da buon amico, fratello e partner di questi Paesi, contraddistinti dalla stessa mentalità e consci di trovarsi, nella buona e nella cattiva sorte, su una stessa barca”. Il 30 maggio il presidente cinese, Xi Jinping, ha pronunciato un discorso alla seconda riunione dei ministri degli Esteri Cina-Paesi insulari del Pacifico, in cui ha apprezzato gli abbondanti risultati raggiunti da Cina e Paesi insulari del Pacifico che sono diventati un buon esempio di la cooperazione Sud-Sud fondata sul mutuo beneficio.
La visita in corso del consigliere dello Stato cinese e ministro degli esteri cinese Wang Yi nei Paesi insulari del Pacifico ha toccato un nervo scoperto di Paesi occidentali come Usa ed Australia. Le loro parole che esprimono preoccupazione per l’ampliamento su grande scala di progetti di cooperazione con la Cina in materia di sicurezza nella zona meridionale dell’Oceano Pacifico rappresenta un esempio tipico di mentalità egemonica e di politica del potere. Contemporaneamente alla visita di Wang Yi in questi Paesi, il neo ministro degli esteri australiano si è recato nelle isole Fiji. I Paesi insulari del Pacifico sono nazioni sovrane e indipendenti, non “cortili” di certi Paesi né uno strumento per “giochi a somma zero” tra grandi potenze.
Cosa in fondo potrebbe portare la Cina ai Paesi insulari del Pacifico? Secondo alcuni dati resi già noti, dal 1992 al 2021, il bilancio totale del commercio tra Cina e i Paesi insulari del pacifico con cui quest’ultima ha un allacciamento relazioni diplomatiche è cresciuto da 153 milioni a 5,3 miliardi di dollari con un aumento di oltre 30 volte negli ultimi 30 anni. La Cina ha anche fornito ai Paesi insulari del Pacifico l’assistenza economica, tecnologica e materiale sanitario senza alcuna condizione aggiunta. Sin dallo scoppio della pandemia di Covid-19, la Cina ha offerto ai Paesi insulari del Pacifico circa 600 mila dosi di vaccino e oltre 100 tonnellate di materiale per prevenzione e controllo epidemico.
Durante la riunione, la Cina ha anche annunciato l’intenzione di creare sei nuove piattaforme di collaborazione per la riduzione della povertà, la prevenzione di disastri, l’agricoltura e la coltivazione di funghi micorrizici, in linea con le esigenze di sviluppo dei Paesi insulari del Pacifico.