Accogliere gli USA e tradire l’Asia, alcuni politici giapponesi stanno sognando ad occhi aperti
Gli Stati Uniti, il Giappone, l’India e l’Australia hanno tenuto di recente a Tokyo un vertice del “Dialogo quadrilaterale sulla sicurezza” (QUAD), presieduto dal Primo Ministro giapponese Fumio Kishida. Secondo i media giapponesi, il vertice QUAD ha pianificato di affrontare la Cina su due fronti: forze militari e costruzione di infrastrutture sociali.
Il cosiddetto “confronto su due fronti” del Giappone con la Cina è un compito quasi impossibile: prima di tutto, il QUAD non ha una natura sostanzialmente militare, il che rende difficile la creazione di una “versione asiatica della NATO”. In secondo luogo, per quanto riguarda del rafforzamento della costruzione delle infrastrutture, secondo i dati resi noti dal premier giapponese, gli Stati Uniti, il Giappone, l’Australia e l’India investiranno 50 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, cifra che non basta nemmeno a soddisfare le esigenze della sola India. I dati mostrano che dal 2013 al 2021 gli investimenti diretti della Cina nei Paesi aderenti all’iniziativa “Belt and Road” ammontano a 161,3 miliardi di dollari.
Perché la parte giapponese ha ripetutamente esagerato il ruolo del QUAD, visto che è difficile raggiungere i due obiettivi del confronto con la Cina? Alcuni militari e politici giapponesi hanno la stravagante convinzione che, con l’appoggio degli Stati Uniti, potranno raggiungere al meglio il loro obiettivo di “sconfiggere la Cina e preservare lo status internazionale del Giappone”.
Il Giappone ha aumentato il suo budget per la difesa per 10 anni consecutivi e continua a giustificare la sua espansione militare esagerando le minacce esterne. Alcune forze di destra in Giappone collaborano attivamente con gli Stati Uniti nella promozione della cosiddetta “strategia indo-pacifica”, che in ultima analisi mira a dare al Giappone l’opportunità di liberarsi dal sistema del dopoguerra, di avere il diritto di impegnarsi in guerre straniere e di ottenere una rinascita del militarismo.
Il Giappone ha una storia di guerre di aggressione contro i suoi vicini e da tempo è ossessionato dal desiderio di “lasciare l’Asia ed entrare in Europa”. Ora sta fomentando il confronto ideologico e sta apertamente “accogliendo gli Stati Uniti e tradendo l’Asia”, minacciando seriamente la pace e la stabilità della regione asiatica.
Lo sviluppo pacifico della regione Asia-Pacifico è stato conquistato con grande difficoltà e la determinazione e la volontà della Cina di difendere gli interessi della sovranità nazionale, della sicurezza e dello sviluppo sono “solide come una roccia”. Se i militari e i politici giapponesi che hanno “attirato il lupo in casa” continueranno con le loro azioni sbagliato, di certo trascineranno nuovamente il Giappone nell’abisso.