La sicurezza dell’Europa deve tornare nelle mani degli europei
Il 9 e 10 maggio, il presidente cinese Xi Jinping ha avuto un video colloquio vicon il cancelliere tedesco Olaf Scholz e un’altro telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron. Xi Jinping ha parlato del sostegno della Cina ai Paesi europei affinché essi riprendano in mano la propria sicurezza.
Due mesi fa, nelle loro videoconferenze con il presidente cinese Xi Jinping, i leader francese e tedesco hanno ammesso che l’Europa stava affrontando la peggiore crisi dalla Seconda Guerra Mondiale e che Francia e Germania sostenevano una soluzione negoziata della questione ucraina. Tuttavia due mesi dopo, il conflitto russo-ucraino non mostra segni di attenuazione, mentre l’Europa, istigata dagli Stati Uniti, continua a imporre sanzioni alla Russia. A causa di questa scelta l’Europa ha subito gravi conseguenze ed è diventata una delle principali vittime del conflitto, mentre deve affrontare sempre più importanti sfide alla sua sicurezza.
La sicurezza energetica è una delle questioni più importanti che si trova a fronteggiare l’Europa, costretta a pagare di più per colmare il “gap” nell’approvvigionamento energetico. Questo farà salire ulteriormente i prezzi, insieme ai costi per le imprese e indebolirà la competitività dell’industria europea a lungo termine.
Allo stesso tempo, la sicurezza della regione europea è sempre più minacciata dalle continue pressioni degli Stati Uniti. Il 9 maggio il presidente Usa Joe Biden ha firmato una legge sul prestito per la difesa dell’Ucraina, consentendo al governo degli Stati Uniti di accelerare la fornitura di armi ed equipaggiamento a Kiev.
In effetti ostacolare il processo di integrazione Europea, colpendo la sua autonomia strategica costituisce proprio uno degli importanti obiettivi per cui gli Usa hanno continuato a soffiare sul fuoco del conflitto russo-ucraino. Nonostante che i leader di Francia e Germania abbiano sottolineato la necessità di rispondere congiuntamente alle sfide epocali nel quadro europeo forte ed autonomo, gli Usa stanno tentando di trasformare lo scontro in atto in una corda con cui legare l’Europa al carro della guerra.
L’Europa necessita di più saggezza e coraggio per consolidare la propria sicurezza, la pace e la prosperità. Durante la conversazione telefonica con Xi Jinping, il presidente francese Macron ha affermato esplicitamente che la Francia e l’Ue, persistendo nelle proprie strategie indipendenti e autonome, non sono d’accordo con le politiche di antagonismo tra gruppi e non vi prenderanno parte.
In un’ottica storica, l’antagonismo tra gruppi ha rappresentato una grave minaccia alla sicurezza internazionale. Prendendo ad esempio la NATO, un “prodotto della Guerra fredda”, essa costituisce sin dalla sua nascita un circolo ristretto con cui gli USA hanno formato una coalizione. Il conflitto russo-ucraino non è altro che una conseguenza dell’azione della NATO e del suo continuo allargamento verso est, deciso senza tenere conto delle preoccupazioni russe sulla propria sicurezza.