Le dichiarazioni del G7 e dell’Ue sulle elezioni ad Hong Kong sono ridicole!

2022-05-09 22:45:56
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I ministri degli esteri del G7 e l’Alto Rappresentante dell’Ue hanno rilasciato una dichiarazione in cui hanno fatto commenti sconsiderati sulle elezioni dell’8 maggio con cui è stato eletto il sesto capo dell’esecutivo della Regione ad Amministrazione speciale di Hong Kong. calunniandola come un “attacco al pluralismo politico di Hong Kong” e citando ancora una volta la Dichiarazione congiunta sino-britannica come scusa. Questa dichiarazione ha esposto pienamente le loro vere intenzioni di interferire negli affari interni della Cina e di minare la prosperità e la stabilità di Hong Kong sotto la bandiera della “democrazia” e della “libertà”.

Essendo la prima elezione del capo dell’esecutivo dopo l’attuazione del nuovo sistema elettorale a Hong Kong, l’elezione del sesto capo dell’esecutivo è stata condotta in conformità con la legge, in modo equo e giusto, e in modo sicuro e pulito. Secondo il nuovo sistema elettorale di Hong Kong, il numero di membri del comitato elettorale è aumentato da 1200 a 1500 e il numero di settori partecipanti è stato ampliato da quattro a cinque. Ciò garantisce che il capo dell’esecutivo eletto sia rappresentativo della comunità in modo più ampio e sia in grado di rappresentare gli interessi della società di Hong Kong nel suo complesso.

Dal punto di vista delle votazioni compiute l’8 maggio scorso, sono stati creati molti record: il tasso di votazione è stato superiore al 97,74% e il numero dei votanti è stato quello massimo sin dal ritorno di Hong Kong alla madrepatria. John Lee Ka-chiu, neo-eletto capo esecutivo, ha ottenuto il 99,16% dei voti, rinnovando il record rispetto ai suoi precessori.

Dopo il ritorno di Hong Kong alla madrepatria, la Cina governa la metropoli in accordo alla Costituzione della Repubblica Popolare Cinese e alla Legge Fondamentale di Hong Kong (Hong Kong Basic Law). La Gran Bretagna non ha diritto di sovranità, amministrazione e sorveglianza per Hong Kong tornata alla Cina. Gli USA e l’occidente hanno rivolto appelli agitando la bandiera della “democrazia”, affinché la Cina agisca in base alla Dichiarazione congiunta Cina-Gran Bretagna. Questa azione calpesta il Diritto Internazionale e le norme che regolano i rapporti tra gli Stati, e costituisce una distorsione deliberata del ben applicato principio di “Un paese due sistemi”, turbando e danneggiando lo sviluppo della democrazia ad Hong Kong.

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