[In altre parole] Il 2022 visto dalla Cina, l’apertura all’estero

2022-03-10 18:03:52
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Più di 40 anni fa la Cina ha avviato il suo percorso di apertura verso il mondo e, da allora, non si è più fermata. Ma quali sono le implicazioni sul piano economico e commerciale?

L’anno scorso si è celebrato il 20°anniversario dell’ingresso della Cina nel WTO, da allora la Cina contribuisce per quasi il 30% alla crescita globale. Lo sforzo per adattare il suo sistema di economia di mercato socialista alle regole del commercio internazionale è stato enorme. In questi anni l’economia cinese è diventata il motore della ripresa e della crescita economica globale. Nel 2021 il commercio estero della Cina ha superato i 6000 miliardi di dollari. Nel WTO Pechino sostiene convintamente l’integrazione dei paesi in via di sviluppo nel sistema commerciale multilaterale.

Per fare questo, dal 2008 è diventata la prima destinazione dell’export dei paesi meno sviluppati e, a marzo del 2018, ha diminuito del 97% le tariffe di 36 paesi in via di sviluppo. Negli ultimi vent’anni, le tariffe complessive della Cina sono scese al 7,4%: ben al di sotto del 10% concordato nel 2001 erano al 15,3%.

In questi anni, inoltre, è diventata il primo partner commerciale di oltre 120 tra paesi e regioni. Dal 1992, per 26 anni consecutivi, la Cina è stato il paese in via di sviluppo che ha ricevuto i maggiori investimenti diretti esteri.

A gennaio il volume di questa capitalizzazione è stato di 16,2 miliardi di dollari, con una crescita annuale dell’11,6%.

Ma il progetto più ambizioso di apertura al mondo è senza dubbio la Belt and Road Iniziative. Dal 2013 ben 145 paesi e 30 organizzazioni internazionali ne fanno parte. Solo nel 2021 gli investimenti diretti non finanziari della Cina nei paesi lungo la Belt and Road sono stati di 20,3 miliardi di dollari, con un aumento del 14,1% su base annua.

L’Europa è una delle destinazioni principali, ed i treni merci Cina-Europa corrono notte e giorno attraverso il continente eurasiatico. Nei primi 11 mesi del 2021, si è avuto un aumento del 30% di merce trasportata e del 23% dei treni coinvolti, che ormai sfiorano quota 14 mila unità.

Per sostenere questa interconnessione continentale, la Cina ha fondato nel 2015 la Banca asiatica di investimento per le infrastrutture, che ha lo scopo di sostenere progetti di infrastrutture nell’Eurasia, contribuendo così allo sviluppo economico e al miglioramento della vita dei paesi coinvolti.

Per rafforzare l’apertura della Cina al Mondo, e contribuire al superamento della mentalità da guerra fredda, la Cina ha introdotto il concetto di Comunità dal futuro condiviso per l’umanità. Rappresenta la versione di globalizzazione che la Cina avanza al mondo: un processo di avvicinamento e mutuo rispetto tra le diverse realtà storiche e politiche. Alla base, l’accettazione del fatto che nel mondo esistono forme economico sociali diverse che hanno il dovere di cooperare per il bene dell’umanità.

Con il report alla V Sessione della 13esima Assemblea Popolare Nazionale, il premier cinese Li Keqiang ha fissato i cardini delle direttrici economiche del paese per i prossimi anni. La Cina si impegna in questo processo di apertura, implementando gli accordi e aumentando il numero delle zone di libero scambio.

In un contesto globale scosso da forti contraddizioni e caratterizzato da protezionismo e tensioni geopolitiche, la Cina punta a rilanciare la sua economia e, nell’apertura al mondo, stabilizzare l’economia internazionale.

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