Il cattivo intento politico di Mike Pompeo nei confronti di Taiwan non avrà successo
Il 2 marzo, l’ex segretario di Stato americano Mike Pompeo si è recato nella provincia di Taiwan. Nonostante le sue dimissioni più di un anno fa, questo politico americano non ha mai rinunciato a perseguire il suo “sogno presidenziale”. Nel 2021 si è occupato di istituire think-tank e raccogliere le risorse, ma la sua influenza politica risulta molto più debole di prima. Ciò spiega la ragione per cui si è recato a Taiwan l’anno delle elezioni di medio termine degli Stati Uniti, che è quella di ottenere il sostegno delle forze anti-cinesi del suo Paese ed ampliare in questo modo la propria influenza.
Il primo marzo, l’amministrazione Biden ha inviato una delegazione nella provincia di Taiwan composta da ex-funzionari della difesa nazionale e della sicurezza. Questa è la dimostrazione che i partiti americani, indipendentemente se siano o no al potere, trattano tutti la provincia di Taiwan come un mezzo politico per guadagnare interessi privati e voti alle elezioni. I fatti e le realtà hanno mostrato più volte che il destino dello strumento politico è destinato a finire in tragedia.
Le autorità del Partito democratico progressista sono chiamate ad avere chiara conoscenza dell’attuale situazione, non devono considerare il “sostegno” di persone come Mike Pompeo come un vantaggio a favore dell’“indipendenza di Taiwan”. Una persona così egoista che ha compiuto diversi misfatti per ottenere interessi privati politici nel suo mandato di segretario di Stato, come può prendersi cura dello sviluppo di Taiwan? La sua “visita” servirà solo ad esasperare la tensione nello Stretto di Taiwan e a compromettere gli interessi degli abitanti locali.
La Cina dovrà realizzare la riunificazione, questa è una tendenza storica inarrestabile. Il cosiddetto “sostegno” a Taiwan da parte dei politici americani non avrà successo. Invitiamo gli Stati Uniti ad osservare il principio di una sola Cina, le norme che regolano i tre comunicati congiunti firmati da entrambi i Paesi e ad interrompere ogni sostegno alle forze “indipendentiste” di Taiwan. La ferma determinazione e volontà, insieme alla grande capacità del popolo cinese di difendere la sovranità e l’integrità territoriale non vanno sottovalutate!