【In altre parole】Il destino comune dell’umanità Xi alimenta una speranza concreta per un mondo migliore
di Fabio Massimo Parenti
Nel suo discorso al WEF il presidente Xi ha fornito chiari suggerimenti su come costruire un mondo post-Covid migliore. Dopo aver introdotto il contesto attuale, le difficoltà e gli ostacoli che abbiamo di fronte dopo due anni di pandemia, Xi ha sottolineato più volte l’urgenza di mettere da parte le divisioni e lavorare insieme. Questa è la cifra della Cina nel mondo, un Paese capace di lanciare un forte messaggio di speranza per l’umanità.
Un approccio alle relazioni internazionali, quello esplicitato di Xi, che la Cina tiene coerentemente da anni, affiancandolo alla prassi. Se la Cina pone limiti e sanzioni su attori stranieri è perché risponde ad attacchi precedenti – parliamo di insistenti ed ingiustificate interferenze negli affari interni della RPC - a cui essa non può sottrarsi di controbattere.
Il sistema-Cina ha dimostrato la sua efficacia tanto nella risposta alla pandemia a livello nazionale e internazionale, quanto nella ripresa economica interna. La Cina continua fattivamente ad essere aperta alla cooperazione, spendendosi per il multilateralismo come i fatti dimostrano (si veda il mio recente libro La via cinese. Sfida per un futuro condiviso, Meltemi 2021). Contestualmente, essa non ha messo in piedi alcun tipo di strategia di scontro e dominio militare, continuando a marcare in tal modo la propria differenza rispetto al circolo sempre più ristretto degli amici degli Stati Uniti nel mondo.
È facile riscontrare peraltro che in questi anni di pandemia, più che cooperare gli Usa abbiano inasprito le contrapposizioni con Russia e Cina, muovendosi pericolosamente intorno ai loro confini e continuando a rappresentare la prima minaccia alla sicurezza internazionale.
Il presidente Xi ha ricordato più volte che non si può fermare la storia. In particolare, riferendosi alla globalizzazione economica ha dichiarato “sebbene controcorrenti esistono sicuramente in un fiume, nessuno può fermarlo dal fluire verso il mare”. In altre parole, non si può fermare il fiume della globalizzazione economica, altrimenti si ritarderanno le risposte ai problemi comuni dell’umanità e si acuiranno le crisi attuali.
L’umanità ce la farà ad uscire dalle difficoltà – secondo il presidente Xi - ma solo se sarà in grado di cooperare di più. Siamo sulla stessa barca e solamente una grande barca, quella dell’umanità unita nelle diversità, potrà affrontare la tempesta. Per questo dobbiamo accrescere la nostra consapevolezza sul fatto di condividere tutti lo stesso destino. Questo aiuterà a risollevarci. Come detto, un messaggio di speranza per l’umanità continua a giungere dalle parole e dalle azioni della Repubblica popolare cinese.
Secondo la condivisibile prospettiva cinese, invece di cercare nemici ed addossare colpe ad altri abbiamo bisogno di favorire la ripresa economica globale con più integrazione, dialogo, coordinamento politico e scambio culturale. Chi agisce secondo le logiche dei blocchi contrapposti, di circoli ristretti ed esclusivi, secondo le logiche dell’egemonismo, cerca di portare indietro le lancette della storia, facendo un danno a tutti.
La Cina ha ampiamente dimostrato, e continua a farlo, di migliorare la cooperazione tra i popoli secondo principi di equità, mutuo rispetto-vantaggio ed eguaglianza. Senza interferenze, né aggressioni.
A causa della pandemia, la situazione attuale vede un peggioramento del gap Nord-Sud, un aumento della povertà e una maggiore difficoltà di vita anche nei paesi sviluppati. È nostro dovere essere consapevoli di tutto ciò e lavorare duramente per dare delle risposte efficaci. La comunità internazionale è chiamata, sempre secondo il presidente Xi, ad aderire ad una filosofia dello sviluppo incentrata sulle persone e perseguire la realizzazione dell’agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile. Insomma, come la Cina ricorda spesso, saggiamente, non dobbiamo cedere in alcun modo alla mentalità da guerra fredda, bensì adoperarci il più possibile per realizzare una vera e duratura coesistenza pacifica.
La Cina fa la sua parte, cresce in modo straordinario, al di là di tutte le speculazioni errate su un possibile collasso dell’economia cinese (che vengono fatte e smentite da circa 30 anni). Oggi la RPC punta sempre di più sulla prosperità comune (che si riferisce alla necessità di ridurre le disuguaglianze e migliorare la qualità della vita del popolo), attraverso riforme costanti di apertura, il trattamento equo tra tutte le imprese operanti sul mercato cinese, nonché facendo avanzare l’integrazione regionale e mondiale.