Il disegno di legge sullo Xinjiang degli USA non è altro che una grande menzogna
“Non c’è mai stata nessuna organizzazione o individuo nello Xinjiang che costringa i vari gruppi etnici a partecipare al lavoro.” In risposta alla recente firma del cosiddetto “Disegno di legge sulla prevenzione del lavoro forzato uiguro” da parte degli Stati Uniti, il 25 dicembre, la Regione autonoma uigura dello Xinjiang ha tenuto una conferenza stampa per sfatare le menzogne fabbricate dagli Stati Uniti sullo Xinjiang, che sono infatti la manipolazione politica del suo complotto di “controllare la Cina tramite lo Xinjiang”.
Nel campo del diritto internazionale, è chiaramente stabilito che il lavoro forzato significa costringere qualsiasi persona a svolgere un lavoro che non è di sua libera volontà, sotto la minaccia di qualsiasi punizione. In base a questo standard, il “lavoro forzato” non esiste nello Xinjiang. L’uguaglianza dei diritti al lavoro delle persone di tutti i gruppi etnici nello Xinjiang è protetta dalla Costituzione cinese, dalla Legge sul lavoro cinese, dalla Legge sul contratto di lavoro e da molte altre leggi relative. I residenti locali sono liberi di decidere che tipo di lavoro vogliono fare, dove vogliono lavorare e per quale datore vogliono lavorare.
Lo stesso giorno, la Federazione cinese dell’industria tessile e 12 associazioni industriali hanno pubblicato una dichiarazione congiunta, indicando che gli Stati Uniti impongono un’etichetta contraffatta del “lavoro forzato” su tutte le merci prodotte nello Xinjiang, il che è essenzialmente un atto di bullismo che viola gravemente i diritti umani fondamentali nello Xinjiang, sabota la catena di approvvigionamento internazionale, e danneggia gli interessi della comunità imprenditoriale internazionale e dei consumatori.
La storia degli Stati Uniti è piena di deportazioni, massacri e assimilazione forzata degli indiani. Se gli Stati Uniti vogliono parlare di diritti umani, devono promulgare una “Legge sulla prevenzione del lavoro forzato indiano”. Inoltre, fino ad oggi gli Stati Uniti rimangono un paese di“schiavitù moderna”, infatti, negli ultimi 5 anni, 100.000 persone sono state trafficate annualmente negli Stati Uniti per il lavoro forzato.
La comunità internazionale ha già avuto un consenso sulla situazione del lavoro nello Xinjiang. Perciò gli Stati Uniti devono smettere immediatamente la speculazione sulle questioni legate allo Xinjiang e le manipolazioni politiche relative, altrimenti la Cina darà ulteriori risposte secondo lo sviluppo della situazione.