Ridicoli e inutili i tentativi Usa di interferire nelle relazioni Cina-Africa
Recentemente, il segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha effettuato una visita in Kenya, Nigeria e Senegal, nel tentativo di interferire nelle relazioni Cina-Africa, rafforzare l’influenza degli Stati Uniti in Africa e comprimere lo spazio diplomatico della Cina.
Durante la sua visita, Blinken ha spesso detto questa frase “gli Stati Uniti sono tornati”, affermando che gli Usa non desiderano limitare partenariato tra l’Africa e gli altri paesi, ma anche che gli accordi infrastrutturali forniti da alcuni paesi “hanno reso il debito dei paesi africani fuori controllo”. Molti analisti ritengono che il segretario di Stato statunitense intendesse attaccare l’iniziativa “Belt and Road”.
Il ministro degli Esteri nigeriano ha risposto chiaramente a Blinken con queste parole – “Abbiamo visto enormi opportunità di cooperazione con la Cina. I cinesi hanno sufficienti esperienze nel settore di ingegneria su larga scala e nei progetti infrastrutturali.” The Citizen, media mainstream sudafricano, ha aggiunto queste parole – “Gli Stati Uniti sono sicuramente la più grande economia del mondo, ma non hanno il potere di controllare le scelte dei paesi africani.”
La Cina è stata il più grande partner commerciale dell’Africa per 12 anni consecutivi. Dall’istituzione del Forum sulla cooperazione Cina-Africa, il volume degli scambi tra Cina e Africa è aumentato di 20 volte e gli investimenti diretti della Cina in Africa sono aumentati di 100 volte. Le aziende cinesi hanno costruito o ristrutturato oltre 10 mila chilometri di ferrovie e quasi 100 mila chilometri di strade in Africa, creando più di 4,5 milioni di posti di lavoro.
“Abbiamo bisogno della Cina” - questa è la valutazione del presidente ugandese Yoweri Museveni in un’intervista di pochi giorni fa, un punto importante su cui i popoli africani sono d’accordo.