I “difensori dei diritti umani” devono risolvere i propri problemi

2021-10-11 20:20:33
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Si è recentemente conclusa la 48esima sessione del Consiglio per i diritti umani dell’Onu. Durante il mese circa della sessione, Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e altri paesi sono stati criticati da molti per le loro violazioni dei diritti umani e per l’ipocrisia delle loro politiche al riguardo. La risoluzione presentata dalla Cina, intitolata “Impatto negativo del colonialismo sul godimento dei diritti umani” è stata approvata alla chiusura della conferenza, dimostrando che la comunità internazionale ha visto a fondo la natura profondamente ipocrita dei "falsi diritti umani, vera egemonia" e della "finta democrazia, vera interferenza" dell’Occidente. Ciò ha fatto completamente fallire il tentativo di quest’ultimo di screditare altri paesi e intervenire nei loro affari interni con la scusa dei diritti umani.

Il Consiglio dovrebbe essere una piattaforma di dialogo costruttivo e cooperazione in materia di diritti umani, ma alcuni paesi occidentali hanno cercato di trasformarlo in un palcoscenico per lo scontro politico e di usarlo per attaccare e screditare la Cina con la scusa delle questioni relative al Xinjiang e a Hong Kong. Ma le menzogne non possono diventare verità e la giustizia alberga nel cuore della gente. Nel corso di questa sessione, quasi 100 paesi hanno espresso il loro sostegno alla posizione cinese attraverso dichiarazioni e lettere congiunte o individuali, sottolineando che Xinjiang, Hong Kong e Tibet sono eminentemente affari interni della Cina, per cui nessun altro paese è autorizzato a interferire. Queste voci di giustizia hanno espresso in modo esplicito l’atteggiamento della comunità internazionale nei confronti dei paesi occidentali che cercano di manipolare i diritti umani a proprio vantaggio.

Uno dei motivi per l’ampio sostegno dato dalla comunità internazionale alla posizione della Cina deriva da un’estrema insoddisfazione nei confronti di alcuni Paesi occidentali che interferiscono negli affari interni di altri paesi con il pretesto dei diritti umani mentre, al contrario, non si preoccupano di risolvere i propri problemi al riguardo.

In questa sessione, la Cina ha rilasciato una dichiarazione congiunta assieme ai Paesi che la pensano in modo simile riguardo alla questione dei diritti umani negli Usa e altri Paesi occidentali, dimostrando il proprio senso di responsabilità nella promozione di una gestione globale dei diritti umani. La risoluzione avanzata dalla Cina riguardo all’“Impatto negativo del colonialismo sul godimento dei diritti umani” ha ottenuto ampio sostegno da varie parti.

Le azioni della Cina durante questa sessione rappresentano l’ultimo suo contributo in ordine di tempo alla promozione di una governance globale dei diritti umani. Sarebbe meglio che i “difensori dei diritti umani” del mondo occidentale saldassero i propri “debiti” in fatto di diritti umani anziché interferire negli affari interni degli altri Paesi.

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