Il "gap immunitario" svela l’ipocrisia sui diritti umani degli USA e di alcuni paesi occidentali

2021-09-29 20:56:52
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Il 28 settembre, alla 48esima sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, il rappresentante della Cina ha tenuto un discorso congiunto in rappresentanza di 30 paesi in via di sviluppo, chiedendo un'equa distribuzione dei vaccini in tutto il mondo. Tale richiesta rappresenta una risposta alla questione del "gap immunitario" di cui è preoccupata la comunità internazionale. Allo stato attuale, l’epidemia di Covid-19 si sta ancora diffondendo in tutto il mondo. I vaccini sono un potente strumento per superare l'epidemia e un'arma potente per proteggere il diritto alla sopravvivenza e alla salute dell'umanità. Tuttavia, alcuni paesi sviluppati hanno monopolizzato la maggior parte dei vaccini creando una grave situazione di carenza di questi farmaci nei paesi in via di sviluppo. In 46 paesi sottosviluppati del mondo, solo il 2% della popolazione è stato vaccinato, rispetto al 41% dei paesi sviluppati.

In effetti, dallo scoppio dell’epidemia, alcuni paesi occidentali come gli USA hanno perseguito il "nazionalismo vaccinale", strumentalizzato politicamente la ricerca sull’origine del nuovo coronavirus, inventato il termine "diplomazia del vaccino" per screditare gli sforzi fatti dalla Cina nel sostenere la lotta globale contro l'epidemia. Tutte queste azioni mettono l'interesse politico al di sopra della vita e della salute umana e procedono in senso contrario alla difesa dei diritti umani.

La comunità internazionale ha potuto rendersi conto del fatto che mentre i politicanti statunitensi e occidentali utilizzavano i vaccini come strumento politico, la Cina stava facendo del suo meglio per fornire questi farmaci alla comunità internazionale promuovendo attivamente la cooperazione globale contro l'epidemia. Al momento, la Cina ha fornito circa 1,2 miliardi di dosi di vaccini a più di 100 paesi e organizzazioni internazionali. Allo stesso tempo, il paese continuerà a compiere sforzi per esportare 2 miliardi di dosi di vaccino nell’arco dell’intero anno. Sulla base della donazione di 100 milioni di dollari al Covax, verranno donati altri 100 milioni di dosi di vaccino a paesi in via di sviluppo entro la fine del 2021.

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