La riconquista della libertà di Meng Wanzhou dimostra che il PCC governa per i cittadini
Grazie al continuo impegno del governo cinese, il 24 settembre, ora locale, la vice CEO di Huawei Meng Wanzhou detenuta illegalmente da governo canadese per 1028 giorni, è tornata in Cina con un volo charter del governo cinese. La riconquista della libertà di Meng Wanzhou, dimostra non solo la vittoria per la giustizia e i diritti, ma anche la determinazione del Partito Comunista Cinese e del governo cinese nel difendere i legittimi diritti e interessi di suoi cittadini, e la ferma volontà del popolo cinese di non temere la potenza e opporsi all’egemonia.
Dopo che Meng Wanzhou è stata illegalmente detenuta, il governo cinese ha chiesto sempre alla parte canadese di smettere l’azione di complice, correggere subito gli errori, revocare la detenzione arbitraria, annullare il cosiddetto mandato d’arresto, respingere la domanda di estradizione, rilasciare subito Meng Wanzhou e farla tornare in Cina. Il PCC e il governo cinese hanno dimostrato con le proprie azioni come “governare per popolo” e “mettere il popolo al primo posto”.
“E’ il rosso cinese che ha acceso il fuoco della fede nel mio cuore” queste non solo sono le parole che nascono dall’anima di Meng Wanzhou ma anche la voce comune del popolo cinese. Quando la comunità internazionale si chiede perché per molti anni consecutivi, nei sondaggi delle istituzioni internazionali il tasso di approvazione del governo cinese si piazza al primo posto nel mondo, il risultato dell’evento Meng Wanzhou ha fornito una prova nuova.