Gli USA che amano la guerra dovrebbero essere sottoposti ad indagini sulle cause di diversi conflitti
Il 13 e il 14 settembre, ora locale, il segretario di Stato americano Antony Blinken sarà presente per 2 giorni consecutivi all’udienza del Congresso nazionale sulla questione del ritiro delle truppe dall’Afghanistan.
Questa udienza diventerà anche una finestra attraverso la quale il mondo esterno potrà conoscere le origini delle guerre lanciate dagli USA e il fallimento dell’egemonia all’americana insieme al piano di “trapianto della democrazia”.
Gli USA sono un paese con una storia di poco più di 240 anni ma sono oltre 200 le guerre da esso lanciate o quelle a cui hanno preso parte. Solo dalla fine della Seconda Guerra mondiale del 1945 al 2001, dei 248 conflitti armati verificatisi in 153 regioni del mondo, 201 sono stati lanciati dagli USA, occupando una percentuale pari all’81%. Al fine di difendere l’egemonia del loro paese, alcuni politicanti americani si sono schierati a favore di interventi militari arbitrari negli affari interni degli altri paesi, per diffondere i valori americani ed addirittura capovolgere i regimi degli altri paesi, provocando una situazione di cieca fiducia nella forza militare che è oggi una caratteristica importante dell’egemonia all’americana.
Dall’altro lato, il bellicismo americano è trainato anche da più pratiche considerazioni di tipo economico. Nel 2019 il presidente filippino Rodrigo Duterte ha affermato in un suo intervento che gli USA sperano che le guerre possano durare per sempre, perché in questo modo gli altri paesi compreranno i loro aerei, le loro navi militari e i loro proiettili. Se le guerre termineranno un gran numero di persone negli USA perderà il suo impiego.
Negli ultimi 20 anni, gli Stati Uniti hanno diffuso guerre con il pretesto dell’antiterrorismo. Le industrie Usa che operano nel settore degli armamenti ad uso militare hanno fortemente incrementato i loro guadagni. Alla fine di agosto, il sito web della Russian Strategic Culture Foundation ha pubblicato un articolo intitolato “Chi ottiene i benefici nella guerra in Afghanistan?”, indicando che negli ultimi 20 anni, i cinque giganti statunitensi di armamenti, Lockheed-Martin, Raytheon, General Dynamics, Boeing e Northrop Grumman hanno fatturato un totale di 2.020 miliardi di dollari.
Le statistiche mostrano che la spesa militare degli Stati Uniti del 2020 ha raggiunto i 778 miliardi di dollari, cifra che occupa il 39% delle spese militari a livello globale. L’enorme spesa militare sostiene l’egemonia degli Stati Uniti che calpestano tutto il mondo, esportando costantemente guerre e disordini.
Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno anche cercato di trasformare gli altri paesi secondo la propria volontà e hanno cercato di effettuare con la forza dei “trapianti di democrazia”. Purtroppo, e senza alcuna eccezione, le azioni degli Stati Uniti si sono concluse con un fallimento ed hanno causato gravi disastri alle popolazioni locali. I disordini, la povertà e la mancanza di possibilità di sostentamento per le persone: tutti questi fattori hanno testimoniato il fallimento del “modello di democrazia” degli Stati Uniti.
Come la guerra ha influenzato gli Stati Uniti e in che modo gli Stati Uniti hanno usato la guerra per provocare danni al mondo? Ascoltiamo come reagirà il signor Blinken nei prossimi due giorni. È tempo che il mondo chieda di mettere sotto inchiesta gli Stati Uniti per aver provocato guerre e distruzione.