Usa devono smetterla con la farsa politica della “falsa tracciabilità e del vero contenimento”
Dopo aver terminato la cosiddetta ricerca sull’origine del Covid-19, giorni fa l’intelligence USA ha presentato una sintesi del rapporto da essa compilato, pieno di parole come “possibile” e “forse”. Il documento è divenuto oggetto di scherno all’estero poiché in realtà “non ha detto niente”. Tuttavia l’intelligence USA e la Casa Bianca hanno la loro soluzione: continuare a diffamare la Cina attraverso una “presunzione di colpa”.
Senza dubbio, questo rapporto è il prodotto della politicizzazione sull’origine del Covid-19, con un livello di scientificità e di credibilità pari a zero. Alcuni politici statunitensi non hanno né il desiderio né l’abilità di condurre ricerche sull’origine del nuovo coronavirus tuttavia hanno progettato questa farsa politicizzata per evitare la responsabilità del fallimento nella lotta contro l’epidemia ed anche per diffamare e contenere la Cina.
Attualmente, a causa del fallimento dei provvedimenti adottati contro l’epidemia, il governo statunitense sta affrontando il malcontento dei suoi cittadini. Ad agosto è stata riscontrata una crescita vertiginosa dei casi di Covid negli Usa, il numero dei nuovi contagi in un singolo giorno è andato oltre le 100 mila unità talvolta superando anche le 200 mila. Mentre l’inflazione negli Usa continua a peggiorare, e il progetto arrabattato del ritiro dall’Afghanistan con i conseguenti e tragici risultati hanno provocato molto dibattito.
Inoltre, la cronologia dell'epidemia di Covid-19 negli Stati Uniti è stata costantemente anticipata; sul lavoro della base di Fort Detrick e dei laboratori di ricerca biologica dell'Università della Carolina del Nord si è ormai allargata l’ombra del sospetto e l’operato degli oltre 200 laboratori di biologia Usa all’estero è mantenuto segreto... La comunità internazionale ha il diritto di conoscere la verità su queste questioni.
A lungo termine, la strumentalizzazione politica della ricerca sull’origine del Covid-19 è una carta della strategia globale degli Stati Uniti per contenere la Cina. Dal lancio di guerre commerciali per danneggiare le aziende cinesi, all'interferenza negli affari interni della Cina con la scusa dei "diritti umani", al tentativo di trascinare verso di sé gli alleati per creare un piccolo circolo anti-cinese, le ultime due amministrazioni statunitensi stanno gradualmente delineando un piano globale per mettere in difficoltà la Cina.
I politici statunitensi considerano la Cina come un nemico immaginario e perseguono un sogno di egemonismo. La Cina continua sulla sua strada dello sviluppo pacifico e non rappresenta una minaccia per nessun paese. Ma la Cina non consentirà mai che la sua sovranità, sicurezza e diritto allo sviluppo siano danneggiati. Nessuno ha il diritto di privare il popolo cinese di mettersi in cammino alla ricerca di una vita felice.
La strumentalizzazione politica della ricerca sull’origine del Covid-19 non ha futuro, mentre il bullismo e le politiche di potere sono destinati al fallimento.