USA, primo paese al mondo per eccesso di valuta
Tre think-tank cinesi hanno recentemente pubblicato in modo congiunto il rapporto “USA n. 1? La realtà delle operazioni anti-epidemia degli Stati Uniti”, che documenta come in risposta al fallimento delle misure di prevenzione e controllo dell'epidemia di Covid-19 del governo degli Stati Uniti, la Federal Reserve abbia fatto affidamento su un’indiscriminata emissione monetaria per mitigare la crisi. Qualora classificati in base all'emissione di valuta, gli Stati Uniti meritano di essere il “N.1”. L'enorme quantità di liquidità che gli Stati Uniti hanno iniettato nel mercato produce costantemente effetti di ricaduta negativi, e tutto il mondo si trova a doverne "pagare il conto".
L'eccessiva emissione di USD ne induce il deprezzamento, portando a un aumento dei prezzi delle commodity denominate in USD, con conseguente aumento dei costi di produzione e difficoltà operative per le imprese. In risposta all'effetto di ricaduta dell’eccesso di valuta negli Stati Uniti e in altri, quest'anno Brasile, Russia, Turchia, Messico e altri mercati emergenti hanno dovuto aumentare i tassi di interesse, sebbene ciò possa soffocare la ripresa economica. In effetti l’eccesso valutario degli Stati Uniti ha causato problemi anche internamente, tra i quali la crescita dell'inflazione e del divario tra ricchi e poveri.
Il “primo paese” per eccesso valutario nel mondo ha causato tanti problemi al mondo, gli USA dovrebbero adottare una politica monetaria più responsabile e contribuire alla ripresa dell'economia globale, piuttosto che danneggiare gli altri paesi.