Giappone deve revocare la decisione di scaricare l’acqua radioattiva contaminata in mare
Durante la 31esima riunione dei paesi firmatari della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare tenuta il 25 giugno, il rappresentante del Giappone ha affermato che l’acqua contaminata e trattata che verrà scaricata in mare è innocua e che il Giappone è aperto e trasparente in materi di questa quetsiuone. La dichiarazione del Giappone è un tentativo di ingannare la comunità internazionale e di giustificare il suo comportamento estremamente irresponsabile ed egoista.
In primo luogo, se l’acqua radioattiva contaminata è davvero innocua dopo il trattamento, come sostiene la parte giapponese, allora il Giappone deve rispondere a questa domanda: “Perché non lasciarla nel paese per il proprio uso invece di scaricarla in mare?” La Tokyo Electric Power aveva affermato che l’acqua contaminata nella centrale nucleare di Fukushima era stata purificata per rimuovere la maggior parte dei nuclidi, tranne il trizio. Tuttavia, un rapporto rilasciato dal Giappone nel febbraio 2020 ha mostrato che il 73% dell’acqua contaminata e trattata superava ancora lo standard.
Per quanto riguarda la pretesa di apertura e trasparenza della parte giapponese, è davvero uno scherzo. Quando il Giappone ha preso la decisione di scaricare l’acqua radioattiva in mare, ha condotto adeguate consultazioni con i paesi vicini come la Cina e la Corea del Sud? La realtà è che, dopo l’annuncio della decisione giapponese, i paesi dell’area del Pacifico, così come le organizzazioni fra cui il Forum delle isole del Pacifico, hanno espresso le loro preoccupazioni, ma finora il Giappone non ha risposto seriamente.
Il Giappone deve rispettare la giustizia mondiale e revocare immediatamente la decisione di scaricare in mare l’acqua radioattiva contaminata nella centrale nucleare di Fukushima, e non continuare ad essere un peccatore storico che danneggia l’ambiente ecologico e la salute umana!