【In altre parole】La Cina vuole dare vita a una civiltà ecologica di respiro mondiale
Il prossimo 5 giugno il Pakistan ospiterà la Giornata mondiale dell'ambiente in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP). L'evento sarà incentrato sul tema del "ripristino dell'ecosistema".
Da questo punto di vista è molto importante analizzare il contributo della Cina.
Considerando la tutela della salute del popolo una priorità strategica, il governo cinese intende raggiungere il picco delle emissioni di carbonio prima del 2030 e la neutralità del carbonio entro il 2060.
Nel nuovo programma quinquennale sono indicati tutti gli obiettivi specifici per il miglioramento dell’efficienza energetica del sistema produttivo, della qualità dell’aria e delle acque, nonché delle attività di riforestazione.
Nel complesso, la Cina ha già raggiunto risultati ragguardevoli. Ad esempio, nel 2020 la quota di gas naturale, energia idroelettrica, nucleare, eolica e altre fonti di energia pulita ha raggiunto il 23.4% rispetto al 17.9% del 2015.
L'altro obiettivo della Repubblica popolare consiste nel tutelare l'ambiente salvaguardando la biodiversità per dare vita a una civiltà ecologica di respiro mondiale. (Ricordiamo al riguardo che la Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità si terrà il prossimo ottobre a Kunming, nella provincia dello Yunnan).
La Cina è tra i Paesi con più ricca biodiversità del pianeta. Il suo intento non è solo quello di tutelare il proprio patrimonio biologico, ma anche sensibilizzare il mondo intero su un argomento cruciale per il futuro dell'umanità.
Dobbiamo sottolineare: il livello di sostenibilità eco-sistemica è direttamente legato al livello di giustizia ed equilibrio sociale che una data comunità nazionale, e le sue articolazioni territoriali, è in grado di conseguire. Questa visione politica dell’ecologia è propria della tradizione socialista.