Cina: ‘i politici australiani anti-cinesi dovrebbero tornare sulla giusta strada’
"L’Australia ha pagato a caro prezzo il suo atteggiamento bellicoso”- queste sono le parole usate dal giornalista americano Bradley Blankenship in un suo articolo pubblicato il 6 maggio sul sito web “Russia Today”. Secondo quanto ricordato da Blankenship, la Cina ha dichiarato la sospensione a tempo indeterminato di tutte le attività nel quadro del dialogo economico strategico Cina-Australia. Le élite australiane, ansiose di provocare la Cina, hanno adottato delle azioni disastroso per il proprio Paese.
Da molti anni, il volume delle esportazioni australiane verso la Cina è enorme: il 98% del suo surplus commerciale è generato proprio dai suoi rapporti commerciali con la Cina. Qualsiasi persona ragionevole sarebbe cosciente che il mantenimento di buoni rapporti con la Cina corrisponde agli interessi fondamentali dell’Australia.
Tuttavia, a partire dal 2018, le relazioni tra Cina e Australia sono entrate in una “spirale negativa”. L’opinione pubblica australiana non ha mancato di riflettere su questo tema e di esprimere la propria preoccupazione. Anche il ministro del Commercio e delle esportazioni neozelandese, Damien O’Connor ha recentemente invitato l’Australia a non demonizzare la Cina ma mostrare più rispetto.
Quei politici australiani che ancora conservano una mentalità da guerra fredda devono sapere che la Cina non consentirà mai loro di trarre profitto dai rapporti con essa mentre si impegnano in folli attività politiche anti-cinesi. Per loro l’unica scelta possibile è quella di tornare quanto prima sulla giusta via, ponendo fine alla condotta che danneggia i rapporti tra i due paesi e creare le condizioni per una svolta nelle relazioni bilaterali.