La cospirazione di alcuni media occidentali di "usare il Xinjiang per contenere la Cina" è destinata al fallimento
In che modo alcuni politici occidentali e americani hanno giocato la "carta del Xinjiang" contro la Cina? Un rapporto speciale recentemente pubblicato sul sito web dell'Australian Citizens Party ha fornito una risposta a questa domanda.
Il rapporto in questione, "Xinjiang: confine occidentale della Cina al centro dell'Eurasia", è lungo 40 pagine ed è composto da 8 servizi speciali sull’argomento. Il documento rivela in dettaglio le cospirazioni e il comportamento in malafede di Stati Uniti, Regno Unito e altri paesi occidentali che sostengono il separatismo e il terrorismo per scopi geopolitici, nel tentativo di destabilizzare la Cina e contenerne lo sviluppo.
Il rapporto ha anche esposto profondamente questo atto spregevole, elencando diverse importanti fonti e agenzie che diffondono le voci sul Xinjiang, come la britannica "Amnesty International", la statunitense "Human Rights Watch" e l'australiana "ASPI".
Di recente Raz Galor, un vlogger israeliano che si è recato nel Xinjiang e, più precisamente, nella contea di Shaya (prefettura di Aksu), ha provato la semina automatizzata del cotone. In un'intervista concessa al China Media Group, ha detto che la parte più memorabile del suo viaggio nel Xinjiang è stata che "qui tutto è normale" e che "la gente lavora sodo per perseguire la felicità".
Anche il blogger britannico Jason Lightfoot, che ha vissuto a lungo in Cina, ha pubblicato un video pochi giorni fa, esponendo le tattiche abitualmente utilizzate da alcuni media occidentali per distorcere la verità, sottolineando che i loro servizi inventati arbitrariamente sono una "cospirazione finalizzata a disturbare e sconvolgere la stabilità della Cina e per servire i loro interessi geopolitici".
Non c'è dubbio che sulla questione del Xinjiang, le forze della giustizia internazionali che rappresentano la voce della verità continuano ad aumentare e sono destinate a spazzare via le bugie fabbricate dai cospiratori degli Stati Uniti e del resto dell’Occidente, vanificando completamente il loro tentativo di "usare il Xinjiang per contenere la Cina".