Il ritorno alla normalità a Wuhan testimonia la responsabilità della Cina
In primavera a Wuhan i fiori di ciliegio fioriscono, la città è piena di turisti, nelle zone commerciali c’è tanta gente. Anche l'iconica Torre della Gru Gialla è illuminata e colorata di notte. Tutto ciò ha impressionato i media stranieri per l’incredibile velocità con cui Wuhan si è ripresa nell'ultimo anno.
L’8 aprile dello scorso anno a Wuhan terminava il lockdown durato 76 giorni. Una cifra a cui vale la pena prestare attenzione è quella del volume totale dell’economia della città capoluogo dello Hubei. Nel 2020, dopo aver superato l'impatto negativo dell'epidemia, Wuhan è infatti ritornata tra le prime dieci città della Cina in termini di valore complessivo della sua economia, con il valore aggiunto dell'economia digitale che ha rappresentato circa il 40% del suo Pil.
Nell’ultimo anno, la rapida ripresa di Wuhan ha confermato ancora una volta la giusta decisione di "chiudere la città" e il suo significato nel prevenire la diffusione dell'epidemia. Come affermato da Richard Horton, redattore capo della rivista The Lancet, attraverso il lockdown di Wuhan, la Cina ha guadagnato tempo per permettere al mondo di affrontare l'epidemia. Questa non è stata solo una decisione giusta, ma ha anche mostrato agli altri Paesi in che modo rispondere alla minaccia dell’emergenza epidemica. “Credo che dovremmo ringraziare la Cina per gli sforzi compiuti a Wuhan nella lotta contro l'epidemia”.
In realtà, lo sviluppo di Wuhan nell'ultimo anno e gli sforzi profusi dalla Cina per la lotta a livello globale contro l'epidemia sono evidenti. Una Cina responsabile darà maggiore impulso alla lotta contro l'epidemia e alla ripresa economica di tutto il mondo.