Gli USA hanno bisogno di una nuova roadmap sul commercio con la Cina

2021-03-03 20:45:58
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Il primo marzo, ora locale, l'Ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti ha annunciato il "Rapporto sull'agenda commerciale 2021 e sul commercio del 2020", in cui ha delineato la roadmap commerciale del governo statunitense. In questo documento la Cina è stata menzionata più di 400 volte, e il nuovo governo dichiara che utilizzerà "tutti i mezzi disponibili" per rispondere alle cosiddette "pratiche commerciali sleali" di Beijing.

Si tratta di un’affermazione preoccupante. I danni causati a tutti dalle frizioni economiche e commerciali sino-americane cercate dal precedente governo statunitense sono evidenti, dunque il ritorno del nuovo governo sul vecchio percorso tracciato dalla precedente amministrazione sarà un risultato che nessuno vorrà vedere. In un momento in cui il mondo è ancora colpito dalla pandemia e l'economia mondiale ha urgente bisogno di ripresa, la roadmap commerciale degli Stati Uniti nei confronti della Cina - che provoca lo scontro - è ovviamente inappropriata.

Secondo un recente rapporto di “Forbes”, grazie all'aumento delle esportazioni dei prodotti agricoli in Cina, nel 2020, la Cina è diventata di nuovo il più grande partner commerciale degli USA, superando il Messico. Non c'è dubbio che la Cina fornisce alle industrie statunitensi dipendenti dalle esportazioni un enorme mercato mai visto in passato, ma la premessa deve essere la cooperazione, non il confronto.

Secondo un rapporto pubblicato congiuntamente dalla Camera di commercio americana e dal gruppo Rhodium, se ogni anno fino al 2025 gli Usa imporranno il 25% di dazi doganali aggiuntivi su tutti il commercio con la Cina, il loro Pil perderà annualmente 190 miliardi di dollari. Sfortunatamente, fino ad oggi il governo statunitense mantiene ancora i pesanti dazi doganali sulle merci cinesi imposti dalla precedente amministrazione.

Le imprese americane in Cina non vogliono neanche vedere una roadmap commerciale contraria al principio di cooperazione vantaggiosa. Una volta costrette a separarsi dalla Cina, le aziende statunitensi rischiano di perdere la competitività globale.

Le relazioni economiche e commerciali “inseparabili” tra Cina e Usa sono il risultato delle leggi del mercato e della scelta delle imprese negli ultimi decenni. Non è realistico cercare di cambiare la legge economica con la forza politica, perché questo non potrà risolvere i problemi degli Usa. Al contrario questo atteggiamento danneggerà la catena della produzione e quella della fornitura, portando ad una sconfitta per tutti.

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