Covid-19, il ruolo dei vaccini cinesi nel mondo
Mercoledì 3 febbraio la Cina ha dichiarato che metterà a disposizione 10 milioni di dosi di vaccini cinesi nell’ambito del "Piano di implementazione dei vaccini anti-Covid". Si tratta di dosi che saranno utilizzate principalmente per soddisfare le necessità urgenti dei Paesi in via di sviluppo. "I cittadini del nostro Paese hanno profonda fiducia nei vaccini cinesi, così come nel governo e negli esperti cinesi", ha affermato il presidente serbo Aleksandar Vučić.
Secondo statistiche ancora parziali, sono oltre 40 i Paesi che hanno finora espresso la necessità di importare vaccini cinesi. I leader di Indonesia, Turchia, Seychelles, Giordania e altri Paesi sono tutti stati vaccinati con vaccini sviluppati dalla Cina. Sul sito web del settimanale economico tedesco "WirtschaftsWoche", si legge che nelle aree centrali dell'Unione europea le persone stanno meditando sulla possibilità di approvare i vaccini cinesi e russi. Giorni fa, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha ammesso in un'intervista che in Serbia le vaccinazioni procedono più velocemente rispetto ai Paesi dell'Ue perché la Serbia ha scelto i vaccini cinesi.
La ragione più profonda dietro al gradimento incontrato nel mondo dai vaccini cinesi risiede nel fatto che la Cina si è concentrata sui Paesi in via di sviluppo. Garantire un accesso equo ai vaccini nei Paesi in via di sviluppo costituisce la chiave per vincere la pandemia e assicurare la ripresa dell’economia globale. In una situazione che vede l’epidemia ancora dilagare in tutto il mondo, la Cina continuerà a sostenere il lavoro dell'Organizzazione mondiale della sanità e ad aiutare i Paesi in via di sviluppo affinché ottengano i vaccini in modo equo.