Il nuovo presidente americano potrà riparare la frattura transatlantica?

"La partnership transatlantica è in realtà mantenuta in vita da attrezzature di supporto vitale", così i media europei hanno descritto il rapporto tra Stati Uniti ed Europa negli ultimi 4 anni, a dimostrazione della loro evidente delusione. Ora che è stato eletto un nuovo presidente americano, ci sarà l’opportunità per risanare questa frattura?

Sebbene il presidente Joe Biden abbia ripetutamente affermato di voler migliorare le relazioni tra Stati Uniti ed Europa, la parte europea è estremamente insoddisfatta della dichiarazione del nuovo segretario di Stato statunitense Antony Blinken, secondo il quale "il governo degli Stati Uniti è determinato ad impedire il completamento della costruzione del gasdotto North Stream-2". La cancelliere tedesca Angela Merkel ha risposto chiaramente - “Non si può immaginare che dall’oggi al domani le relazioni Usa-Europa tornino a essere armoniose". La cancelliere ha inoltre affermato che con Biden non si raggiungerà il consenso su tutte le questioni, e che il progetto “North Stream-2” non verrà abbandonato.

I toni irritati di questa conversazione indiretta non sono solo il ritratto del continuo declino subìto delle relazioni USA-Europa negli ultimi 4 anni, ma possono anche essere considerati un esempio della direzione che prenderanno in futuro le relazioni bilaterali. Il maggior punto di frizione tra le due parti è che Washington, con l’obiettivo di consolidare l'egemonia statunitense, vorrebbe costruire un fronte unito in cui l’Europa sia subordinata sotto la sua guida, mentre il Vecchio Continente vorrebbe rafforzare la propria autonomia strategica mentre rafforza l'alleanza con gli Stati Uniti.