Il magnetismo economico della Cina. Una lezione per il mondo

​Fabio Massimo Parenti 2021-01-25 16:32:37
Comment
Share
Share this with Close
Messenger Messenger Pinterest LinkedIn

La Cina non ha soltanto superato a pieni voti la pandemia di Covid-19, grazie a un modello di lotta al virus divenuto un esempio per tutto il mondo. E’ anche riuscita a raggiungere un importante obiettivo economico. I riflettori sono puntati sui cosiddetti IDE, cioè gli investimenti diretti esteri: nel 2020 l'afflusso di IDE in Cina è aumentato del 6,2% su base annua fino al livello record di 999,98 miliardi di yuan.

Se gli investimenti stranieri diretti verso la Cina hanno toccato un livello così elevato, significa che il Paese è sempre più attraente per gli investitori stranieri. Non solo: a differenza di quanto accaduto nel resto del pianeta, vessato dall'emergenza sanitaria, il governo cinese non è stato minimamente toccato dal fenomeno della tendenza al ribasso degli investimenti esteri. Come abbiamo visto, nel 2020 la Cina ha addirittura conseguito un record, con un ritmo di crescita accelerato e una quota globale aumentata. Soprattutto nel settore dei servizi e di quelli avanzati, a testimonianza della svolta qualitativa della struttura economica cinese. Emergenze sanitaria ed economica non sono state poste l’una contro l’altra, ma sono state affrontate di concerto. Il governo cinese è stato in grado di arginare la diffusione del Covid-19 in maniera efficace, salvando subito vite umane e, di conseguenza, l'economia nazionale.

Tuttavia, la stabilizzazione degli IDE nel 2020 arriva da molto più lontano. Da un certo punto di vista, possiamo dire che i numeri di oggi sono figli del graduale e continuo processo di aperture e riforme portato avanti dalle autorità cinesi sin dall'istituzione della prima zona economica speciale nel 1980. Nel corso degli anni, la struttura degli investimenti esteri del Paese è stata via via ottimizzata, in linea con un ambiente imprenditoriale dinamico e sempre più invitante. Proprio l'ambiente imprenditoriale, tra l'altro, adesso potrà usufruire dei continui e progressivi benefici derivanti dalla “doppia circolazione”. Questa strategia promuoverà l'ingresso in Cina dei migliori prodotti e servizi al mondo – destinati a offrire un rilevante contributo allo sviluppo tecnologico interno – e stimolerà la cooperazione internazionale win-win. Detto altrimenti, attirando a sé ciò di cui ha bisogno, la Cina offrirà opportunità di sviluppo alle controparti straniere. E’ evidente che le continue pressioni e sanzioni imposte dall’amministrazione a stelle e strisce non hanno intaccato la forza di attrazione dell’economia cinese, l’unico grande mercato a crescere nel 2020.

Tornando al sorprendente risultato conseguito sugli IDE, bisogna poi sottolineare un altro aspetto oltre a quelli elencati. Già in tempi normali è complicato raggiungere simili progressi; figuriamoci in un anno durante il quale le attività commerciali di tutto il mondo sono state interrotte dal virus e dall'aumento del protezionismo. Riponendo la massima fiducia nella interdipendenza e cooperazione economica, la Cina continuerà a intraprendere azioni concrete. Anche perché un ambiente imprenditoriale migliore, caratterizzato da una maggiore equità e trasparenza, non solo aiuterà la Cina a mantenere gli investimenti e le opportunità di lavoro; consentirà anche ai produttori stranieri di realizzare prodotti di qualità superiore in Cina, soddisfacendo tanto la domanda locale, quanto quella globale.

La nuova legge cinese sugli investimenti esteri, entrata in vigore un anno fa, è l'epitome delle azioni del paese per affrontare le preoccupazioni delle imprese straniere, proteggere gli interessi degli investitori stranieri e migliorare il loro "senso di guadagno". Grazie a questa legge, le imprese straniere potranno accedere ai mercati degli appalti pubblici attraverso una concorrenza leale. La suddetta legge, inoltre, ha vietato l'utilizzo di licenze amministrative e sanzioni per il trasferimento di tecnologia. Infine, va ricordato che le migliorie all'ambiente imprenditoriale sono state apportate anche dai governi locali, i quali non mettono più sul piatto solo "incentivi basati su hardware", come terreni e parchi per uffici per facilitare gli investimenti stranieri. Al contrario, offrono alle imprese straniere più "vantaggi basati su software", come l'ottimizzazione del processo di approvazione e il rafforzamento della tutela dei diritti di proprietà intellettuale. Tutto ciò fa il paio con gli ultimi accordi conseguiti in campo internazionale: la Cina ha continuato ad aprire il proprio mercato firmando l'accordo di partenariato economico globale regionale (RCEP) e completando i negoziati sull'accordo di investimento con l'Unione europea. In vista del 2021, la Cina continuerà a migliorare l'apertura e la cooperazione, pronta come sempre a condividere con il mondo i "dividendi per lo sviluppo".

L’autore è Fabio Massimo Parenti, professore associato di studi internazionali presso l’Istituto “Lorenzo de’ Medici” di Firenze.

Related stories

Condividi

Articoli più letti

00:00:44
Il fantastico mondo 3D creato da un ragazzo di campagna
00:00:38
Artigianato dell’inserto vegetale
00:00:43
Fujian: la rivitalizzazione dell'industria rurale creata da tè e gastronomia tipica
00:00:45
Yudu, la moda internazionale nella vecchia base d’appoggio alla rivoluzione
Pioggia per il grano
00:02:29
Pioggia per il grano nei reperti archeologici cinesi