Il sistema sanitario americano ostaggio del capitale

Mentre Michael, che è stato ricoverato in ospedale per 62 giorni per aver contratto il Covid-19, ha dovuto pagare una cifra da capogiro pari a 1,12 milioni di dollari statunitensi, l'americano medio si rifiuta di ricevere cure mediche, perché lo preoccupa il fatto di non riuscire a pagarne l'elevato costo… Sotto la "lente d'ingrandimento" dell’epidemia, il sistema sanitario statunitense ha ampiamente esposto la sua natura di servizio per il capitale che di fatto tiene in "ostaggio" la vita degli americani.

A differenza di altre economie sviluppate come l'Europa e il Giappone, che generalmente istituiscono un sistema di previdenza sociale che copre tutta la popolazione, gli Stati Uniti attuano un sistema misto di assicurazione medica commerciale e assicurazione medica governativa. La prima copre circa il 53% della popolazione, la seconda circa il 38% della popolazione. A questi si aggiunge un altro 9% circa di americani senza alcuna assicurazione. Si può vedere che la distribuzione delle risorse mediche negli Stati Uniti è dominata dal mercato e integrata dal governo. I medici, le compagnie assicurative, le compagnie farmaceutiche, le agenzie di gestione delle assicurazioni mediche e altri gruppi competono e collobarono tra di loro. Gli americani ordinari e, persino, la ricchezza nazionale diventano vittime del loro gioco.

Secondo i dati statistici rilasciati dell'Ufficio nazionale di Statistiche degli Stati Uniti, nel 2019, la spesa medica degli Stati Uniti è stata prossima a 3,6 trilioni di dollari americani, contabilizzando circa 18% del PIL, molto più di altri paesi sviluppati. Tuttavia, l'aspettativa di vita media degli americani è inferiore a quella degli altri 25 paesi dell'OCSE.

Scarsa copertura, alti investimenti e bassa efficienza, il giudizio in sintesi sul sistema medico americano ampiamente criticato. Anne Case ed Angus Deaton, professori dell'Università di Princeton, nel loro libro “Deaths of Despair and the Future of Capitalism”, hanno sottolineato che il settore medico americano non è pensato per migliorare la salute del popolo, ma eccelle nell’accrescere la ricchezza dei fornitori di servizi medici.

Dopo l'epidemia di Covid-19, secondo l'analisi della KFF, anche se esiste un'assicurazione medica, le persone infette da Covid-19 senza complicazioni dovranno pagare una media di circa 9.800 dollari americani per i trattamenti ricevuti. Nel caso di complicazioni, la spesa da affrontare supera i 20.000 dollari statunitensi. Di conseguenza, i sondaggi mostrano che un americano su undici si rifiuta di farsi visitate da un medico perché le cure anti-Covid sono troppo costose.

Per non parlare del fatto che quasi 28 milioni di americani si trovano nel "punto cieco" dell'assistenza sanitaria. Dato che la maggior parte delle assicurazioni sanitarie commerciali americane sono fornite dai datori di lavoro, l’epidemia di Covid-19 ha fatto sì che un gran numero di persone che hanno perso il lavoro, hanno perso contemporaneamente anche la copertura sanitaria. Per loro, mettersi nelle mani del fato sembra essere l'unica scelta possibile per far fronte alla malattia.

Il sistema di assicurazione sanitaria è diventato un parassita che influisce sulla competitività degli Stati Uniti. L'osservazione di Bafitte rappresenta l'opinione di un numero considerevole di persone negli Stati Uniti.

Negli Stati Uniti, i gruppi di interesse coinvolti utilizzano i profitti ricavati come contributi politici per esercitare pressioni sul Congresso in materia di sanità e politiche correlate, affinché queste siano in linea con i propri interessi, e poter quindi ottenere profitti più elevati. Questo è ormai diventato un circolo chiuso difficile da scuotere. Questo è anche uno dei principali motivi per cui, al di là di chi sale al potere negli Stati Uniti, nessuno dei due Partiti è disposto a riformare il sistema sanitario.

Fino a quando il nucleo della politica monetaria americana rimarrà immutato, gli interessi dei cittadini americani comuni e, persino, dell'intero paese saranno inevitabilmente erosi dal "parassita" del sistema sanitario. Questa non è forse una "tragedia americana" diretta dal capitale in cerca di profitti?