Una Cina sempre più aperta dà impulso alla ripresa dell’economia globale
L’apertura è un segno evidente della Cina contemporanea. Più il momento è difficile, più la Cina insiste sull’apertura. Quanto è determinata ad aprirsi la Repubblica Popolare? E cosa porterà al mondo? Ripercorrendo i vari discorsi pronunciati quest’anno dal presidente cinese Xi Jinping in diverse importanti occasioni, non è difficile vedere che la Cina, impegnata oggi ad accelerare la costruzione di un nuovo modello di sviluppo, si sta muovendo nella direzione di un’apertura verso l’estero sempre più ampia, più diversificata e più approfondita, spingendo i vari Paesi a perseguire un’apertura e uno sviluppo comuni.
“Far diventare il mercato cinese il mercato del mondo”. È questa l’opportunità più diretta offerta dalla Cina agli altri Paesi. Consideriamo, ad esempio, la terza edizione della CIIE: il volume degli accordi preliminari siglati in un anno ammonta a 72 miliardi e 620 milioni di dollari USA, in crescita del 2,1% rispetto a quello della scorsa edizione. L’interazione economica tra la Repubblica Popolare e il mondo raggiungerà un livello più alto. Il nuovo modello di sviluppo della Cina non presuppone assolutamente l’esistenza di una singola circolazione chiusa all’interno del Paese; al contrario, consiste di due circolazioni aperte, una nazionale e una internazionale, in grado di promuoversi a vicenda.
Di fronte alle ripercussioni prodotte dalla pandemia, come può l’economia globale stabilizzarsi e riprendersi? L’unica scelta possibile consiste ovviamente nel perseguire una cooperazione aperta. È proprio questo il significato profondo dell’appello lanciato dalla Cina ai vari Paesi: “Promuovere lo sviluppo comune del mondo attraverso un’apertura comune e responsabilità condivise”.