I politici americani pagheranno il prezzo della loro “mania delle sanzioni”
Manca meno di un mese alla fine del mandato di alcuni politici americani e le sanzioni da loro imposte diventano sempre più folli.
Se un governo usa esclusivamente il metodo delle sanzioni per trattare le sue relazioni con l’estero mostra in modo chiaro di non avere la saggezza per comporre le divergenze con mezzi più adeguati. Negli ultimi anni, a causa della manipolazione esercitata da questi politici poco professionali, la diplomazia delle sanzioni è quasi diventata per gli Stati Uniti un sinonimo di politica estera. Secondo i dati diffusi da Gibson Dunn & Crutcher, studio legale statunitense, dalla sua salita al potere nel 2017, l’amministrazione in carica ha adottato oltre 3900 provvedimenti sanzionatori.
Nicolai Petro, professore alla “University of Rhode Island” ha indicato che il modo migliore per comprendere il ruolo delle "sanzioni" nella diplomazia statunitense è di interpretarlo come una "mania".
Qual è il motivo alla base di questa mania per la sanzioni da parte dei politici statunitensi? In realtà, rispetto all'intervento militare, le sanzioni costano meno e dunque rappresentano un metodo economico per sfogare la propria insoddisfazione nel circolo decisionale diplomatico statunitense. Tuttavia, brandire il “bastone delle sanzioni” con eccessiva frequenza renderà il mondo stanco di questa situazione e alla fine saranno gli Usa ad affrontarne le conseguenze.
Prendiamo ad esempio le sanzioni contro Huawei: un'azienda negli Stati Uniti ha perso 200 milioni di dollari in circa 10 giorni a causa della sospensione forzata della fornitura di Huawei. Nell’attuale situazione di emergenza sanitaria saranno le aziende americane a pagare il prezzo più alto per i tentativi dei politici americani di ostacolare la loro cooperazione con le società cinesi. Da un punto di vista a lungo termine, i politici americani dipendenti da questa politica di sanzioni continueranno ad infliggere gravi colpi alla credibilità del loro Paese.
Nel mondo di oggi Paesi grandi e piccoli si rispettano senza alcuna parzialità mentre il dialogo e la consultazione rappresentano il modo corretto per risolvere le controversie, i conflitti, e per gestire le relazioni internazionali. Le sanzioni coinvolgono la dignità, l'onore, e gli interessi di altri Paesi sovrani e nessuno di essi si arrenderà ad una soluzione di questo tipo.