Scott Morrison continuerà a ignorare la questione climatica anche dopo il Climate Ambition Summit?
L’Isola Fraser, che è stata inserita nella lista dei patrimoni naturali mondiali, è vittima di un violento rogo che dura da ben due mesi e ha provocato la dispersione e la morte di numerosi animali, incenerendo quasi metà della sua superficie forestale. Recentemente l'arrivo di forti piogge ha reso possibile controllare in modo preliminare i roghi, ma ha anche portato inondazioni che hanno causato nuovi disastri sulla costa orientale del Paese.
I frequenti disastri meteorologici che hanno portato conseguenze molto negative all’Australia sono sì dovuti ai cambiamenti climatici globali, ma riflettono anche la miopia politica della classe dirigente australiana. Non sorprende quindi che il premier australiano Scott Morrison non sia stato invitato a prendere la parola durante il Climate Ambition Summit tenutosi il 13 dicembre.
Nel corso della Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici tenutasi a Parigi cinque anni fa, il leader australiano aveva promesso, entro il 2030, di ridurre le emissioni di anidride carbonica del suo paese di un tasso compreso tra il 26% e il 28% rispetto a quelle del 2005. Secondo previsioni condotte alla fine dell’anno scorso, tuttavia, questa riduzione dovrebbe fermarsi al 16%.
Scott Morrison ha affermato che il volume di emissioni di anidride carbonica dell’Australia rappresenta soltanto l’1,3% del totale mondiale. Ma a ben guardare, il suo Paese, la cui popolazione rappresenta circa lo 0,3% di quella mondiale, è anche uno di quelli con il più alto livello pro capite di emissioni al mondo
Affrontare i cambiamenti climatici costituisce una responsabilità comune dell’intera umanità, e corrisponde altresì agli interessi fondamentali del popolo australiano. Può un leader che lascia dilagare un incendio di tale portata far credere alla sua gente di star “servendo il popolo”? Per quanto tempo Scott Morrison rimarrà “muto” e continuerà a ignorare la questione climatica?