Possibile che i politici occidentali che sostengono Scott Morrison siano davvero così “ciechi”?
Nei giorni scorsi l’incidente degli omicidi senza scrupoli commessi dai soldati australiani in Afghanistan sono stati fortemente condannati da varie parti. Il primo ministro australiano Scott Morrison, che ha mosso delle controaccuse infondate nei confronti della Cina, chiedendo a quest’ultima delle scuse, si è reso ridicolo davanti a tutta la comunità internazionale.
Ma, proprio mentre Morrison iniziava a non sopportare più il sentimento pubblico di rabbia e si apprestava a fare un passo indietro, i politici e i media di alcuni Paesi alleati dell’Australia si sono affrettati a buttarsi nella mischia, alimentando la polemica con la Cina, prendendo impunemente le parti della Australia nella contesa. Così un crimine di sangue contro l’umanità è stato trasformato in un incidente diplomatico dai media occidentali ed è stato, perfino, erroneamente interpretato come un nuovo caso a dimostrazione del peggioramento delle relazioni tra la Cina e il mondo occidentale.
Quale gioco segreto e pericoloso stanno giocando, sullo sfondo di tutta questa vicenda?
Innanzitutto, il loro tentativo di aiutare l’Australia a spostare l’attenzione pubblico e a nascondere i crimini è del tutto evidente. Secondo un rapporto d’indagine ultimamente pubblicato dal Ministero della Difesa australiano, i dettagli relativi alle azioni compiute da alcuni soldati australiani che hanno ucciso illegalmente prigionieri e civili sono spaventosi, provando gravissime violazioni del diritto internazionale, oltre a dimostrare che con il loro comportamento questi militari hanno calpestato impunenemente i diritti umani e commesso crimini di guerra.
Va detto che, nel mondo occidentale, l’uso delle vignette politiche che si ispirano a fatti reali per commentare l’attualità è una pratica comune e abbastanza ordinaria. Ma perché quei Paesi che difendono fermamente il loro “diritto di realizzare vignette”, non sono altrettanto tolleranti verso gli artisti cinesi quando esercitano questo stesso diritto? È ovvio che alcuni Paesi occidentali adottano due pesi e due misure.
Se guardiamo più da vicino, scopriamo che un altro motivo plausibile è che, essendo alleati dell’Australia, le forze armate di Paesi come gli Usa e il Regno Unito non sono nemmeno loro del tutto puliti. In termini di omicidi senza scrupoli e di torture crudeli ai danni di civili, questi Paesi sono addirittura peggiori.
C’è un altro motivo ancor più profondo: alcuni politici occidentali che non riescono a superare i loro pregiudizi ideologici, ritengono di far parte di una comunità che condivide un sistema di valori, all’interno della quale onori e oneri di un membro coinvolgono tutti. Costoro nutrono un naturale “senso di superiorità” morale e si sentono nel “diritto di giudicare”. Si permettono, infatti, di condannare gli altri con un atteggiamento arrogante, senza però permettere agli altri di parlare dei loro atti disdicevoli. Seguendo la loro logica, se ammettessero che la Cina ha ragione, ciò equivarrebbe a riconoscere l’esistenza di problemi nel loro sistema di valori.