La "diplomazia coercitiva" condurrà all’isolamento i politici statunitensi
Secondo quanto riportato venerdì 16 ottobre dal quotidiano giapponese “Yomiuri Shimbun”, alcuni funzionari hanno rivelato che il Giappone ha comunicato a Washington che non parteciperà al piano Usa che prevede l’esclusione delle aziende cinesi dalla rete di telecomunicazioni nazionale. In precedenza, l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap aveva riferito che, durante il quinto dialogo economico strategico tra Corea del Sud e Stati Uniti tenutosi il 14 ottobre, i funzionari sudcoreani presenti hanno respinto la richiesta degli Stati Uniti di escludere Huawei dalla costruzione della rete 5G nel loro Paese. I fallimenti dei politici statunitensi che hanno cercato di costringere gli alleati degli Usa a seguire i loro interessi privati mostrano che è futile adottare la "diplomazia coercitiva" nell'era della globalizzazione, del multilateralismo e del mutuo vantaggio.
La cosa assurda è che i politici statunitensi impegnati ad adottare mezzi spregevoli in tutto il mondo calunniano addirittura la Cina, accusandola di “intimidire gli altri Paesi”, con l’intento di danneggiare le relazioni tra la Cina e la comunità internazionale e costringere gli altri Paesi a scegliere da quale parte stare. Tuttavia, la comunità internazionale sa bene chi in realtà rappresenta una minaccia per il mondo e sta distruggendo la pace e la stabilità globali.
Sempre più Paesi si accorgono che le divergenze o il contrasto tra Cina e Stati Uniti non rappresentano assolutamente una lotta per il potere, né una lotta per il sistema sociale, ma hanno a che fare piuttosto con una serie di scelte: salvaguardare la giustizia o diffondere malignità, aderire al multilateralismo o all'unilateralismo, sostenere una cooperazione reciprocamente vantaggiosa o giochi a somma zero. Ogni Paese che insegue una diplomazia indipendente e sostiene l'equità e la giustizia farà la scelta che meglio si adatta ai propri interessi.