Destinati a fallire quei politici americani che interferiscono negli affari del Mar Cinese Meridionale

2020-08-27 21:38:30
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Mercoledì 26 agosto il Dipartimento del Commercio USA ha inserito 24 imprese cinesi in una lista di entità soggette a sanzioni per il loro coinvolgimento nella costruzione di isole artificiali nelle acque del Mar Cinese Meridionale. Nell’arco della stessa giornata, il Dipartimento di Stato americano ha deciso di imporre “restrizioni sui visti” ai cittadini cinesi coinvolti nella costruzione di isole nel Mar Cinese Meridionale. Si tratta dell’ultimo capitolo della “giurisdizione a lungo braccio” degli Stati Uniti e di un’ingerenza brutale negli affari interni della Cina, in flagrante violazione del Diritto internazionale e delle norme che regolano le relazioni internazionali. Di fronte a tali azioni di natura egemonica, la Cina adotterà senz’altro le contromisure necessarie per difendere la propria sovranità e i propri interessi di sicurezza e sviluppo.

La sovranità territoriale e i diritti marittimi della Cina nel Mar Cinese Meridionale poggiano su una solida base storica e legale. Le attività di costruzione della Cina sul proprio suolo nazionale non sono rivolte contro nessuna terza parte e non provocano conseguenze per nessun Paese; al contrario, le opere costruite possono offrire servizi pubblici ancora migliori ai Paesi della regione. A partire dal mese di maggio del 2015, la Cina ha costruito 5 grandi fari sulle Isole Nansha, migliorando notevolmente la sicurezza della navigazione.

Senza mai aderire alla Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare, gli USA hanno continuato a propagandare per più di 40 anni la cosiddetta “libertà di navigazione”, inviando navi da guerra in diversi luoghi, intercettando e sequestrando più volte mercantili e petroliere di altri Paesi, minacciando frequentemente di imporre blocchi marittimi nei confronti di altri Paesi e importanti vie navigabili, e continuando a organizzare esercitazioni militari in “acque contese”. Tutto ciò ha minacciato seriamente la sicurezza, la sovranità e i diritti marittimi dei Paesi costieri.

Nonostante ci siano ancora dispute sulla sovranità territoriale nel Mar Cinese Meridionale, i Paesi della regione hanno raggiunto un’intesa sulla ricerca di pace e cooperazione. Grazie agli sforzi compiuti congiuntamente da questi Paesi, la situazione nel Mar Cinese Meridionale si è mantenuta nell’insieme stabile, con le consultazioni sul Codice di Condotta per il Mar Cinese Meridionale che hanno continuato a portare i loro frutti. La Cina invita i politici americani che intendono interferire negli affari del Mar Cinese Meridionale a porre fine ai loro inutili tentativi.

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